1988

LA RESA DEI CONTI INTERNA AL PSDI

La resa dei conti interna al PSDI 

E’ interessante ricostruire le vicende del 1988 per capire qual è stato il comportamento del nostro gruppo in tutta questa vicenda e quali erano i rapporti politici interni al PSDI a seguito delle elezioni politiche del 1987.

Il primo dato è che l’On.le Mallamaci, avendo sostenuto la candidatura di Paolo Bruno, che risulta eletto deputato battendo l’uscente On. Belluscio, stabilirà rapporti privilegiati con l’On.le Nicolazzi, segretario nazionale del Partito. 

Da queste posizioni di forza avvia un regolamento dei conti interni al partito.

L’obiettivo era la riconquista della direzione del partito locale per incidere nelle scelte degli assessori provinciali e comunali e negli enti di sottogoverno.

La prima testa che cade è quella del segretario provinciale Antonino Chisari che aveva sostenuto le posizioni del nostro gruppo ed aveva dato sostegno alla candidatura di Paolo Romeo. Il direttivo provinciale approverà la mozione di sfiducia al segretario ed eleggerà  il dott. Stanislao Dato, dirigente di vecchia data, per lungo tempo vicesindaco a Gioia Tauro. 

Il dott. Stanislao Dato non fu persona disponibile a seguire pedissequamente le disposizioni e gli indirizzi politici dell’On.le Mallamaci

Aveva avviato un positivo dialogo con tutti ed a questo punto l’On.le Mallamaci richiede ed ottiene il commissariamento della federazione provinciale di Reggio Calabria.  Fu nominato un commissario e quindi venne decretato lo scioglimento del comitato provinciale nel quale la nostra parte aveva intanto conquistato la maggioranza dei componenti. 

Il nuovo commissario è Egidio Repice, componente e dirigente nazionale del partito, Sindaco di Tropea, dirigente da sempre della socialdemocrazia. 

Il commissario Egidio Repice, assumendo poteri eccezionali che sono quelli conferiti ad un commissario, non è disponibile ad essere mero esecutore degli ordini di Mallamaci. E’ vanitoso, ha amor proprio, è troppo preso dal ruolo politico ricoperto. Stabilisce così di relazionarsi con la base del partito, avvia rapporti con i vertici delle istituzioni locali, instaura anche un rapporto con il nostro gruppo. 

Allorquando l’On.le Mallamaci registra l’attivismo di Repice indisponibile ad  emarginare ed a proporre l'espulsione dal partito del gruppo lo fa sostituire con il dott. Savastano, consigliere comunale al comune di Cosenza.

Tutti questi avvenimenti interni al partito naturalmente interferiscono con gli avvenimenti amministrativi della nostra città. 

Dato, Repice e poi Savastano rappresentavano il partito ma non i gruppi consiliari.  

In quel periodo il gruppo consiliare al comune era composto da quattro consiglieri: Romeo, Colella, da Giuseppe Canale e da Ivan Morace

Ivan Morace si schiera con il gruppo di Mallamaci e così, ottiene di essere indicato ed eletto assessore nella Giunta Musolino assieme a Romeo

Verrà utilizzato come grimaldello per scardinare la giunta. 

Sarà il primo a dimettersi dalla giunta avviando la crisi della Giunta Musolino in ossequio alle richieste avanzate dalla democrazia cristiana in quel periodo.

Luglio 1988. La giunta Aliquò

Il 12 luglio del 1998 verrà eletto sindaco l’Avv. Luigi Aliquò.

Repubblica il 22 luglio 1988: “Eletti gli assessori ma a Reggio Calabria la crisi e' ancora apertaREGGIO CALABRIA Eletti gli assessori al Comune di Reggio Calabria, ma crisi nuovamente aperta e situazione politica incandescente. E' accaduto tutto la scorsa notte, in consiglio comunale, dove per i contrasti interni al PSI è stato eletto assessore un esponente non designato dal comitato direttivo della federazione.

Parapiglia nel PSI e intanto il consiglio elegge gli ultimi due assessori (i supplenti): il socialista Imbalzano e il socialdemocratico Colella. Anche in casa PSDI c'era stato un problema. Il partito aveva infatti designato Ivan Morace. Poi, dopo un incontro con il segretario nazionale Cariglia, era spuntato fuori il nome di Canale il quale essendo fra l'altro anche vicepresidente dell'assemblea della Usl rinunciava. E così il gruppo all' unanimità decideva per Colella.”

Savastano, commissario del PSDI reggino, ossequioso ai voleri di Mallamaci, indica quale assessore da eleggere nella giunta Aliquò Ivan Morace. Andava premiato perché era stato ossequioso alle direttive di partito durante la precedente amministrazione Musolino

In quel periodo il gruppo consiliare si ricompatta recuperando il consigliere Ivan Morace e tutti e quattro i consiglieri, in spregio alle indicazioni punitive che venivano dal commissario Savastano, indicano assessore per il gruppo socialdemocratico il dott. Carlo Colella

Il 24 luglio del 1988 la gazzetta del Sud: “Per la elezione di Colella al posto di Canale – Anche Savastano invoca a Roma pronti ed adeguati provvedimenti -  Sulla stessa linea dell’assessore Mallamaci si è mosso pure il commissario della federazione reggina, Savastano, il quale ha chiesto al segretario nazionale Cariglia, a quello organizzativo Coiati, a Moroni degli Enti Locali ed al presidente dei probiviri, l’espulsione dei consiglieri Canale, Romeo e Colella, per essersi comportati in maniera difforme rispetto alle direttive del partito in occasione dell’elezione della Giunta, e con un comportamento ragguardevole nei suoi confronti. 

Qualche giorno prima i quotidiani avevano registrato una dichiarazione dell’assessore regionale Benedetto Mallamaci: “L’elezione di Colella ad assessore è un gravissimo atto di insubordinazione.”

L’elezione del comitato dell’USL 31 del 1988

In quello stesso periodo si doveva procedere alla elezione del rappresentante del PSDI all’assemblea dell’USL 31. 

Anche in tale circostanza si ripropone il conflitto tra il partito, rappresentato dal truce commissario Savastano, ed il gruppo consiliare. 

Il commissario, su indicazione di Mallamaci, indicherà agli altri partiti il nome di Antonio Calarco, verso il quale aveva debiti di riconoscenza per la candidatura di servizio che lo stesso aveva prestato alle elezioni regionali del 1985. Il gruppo consiliare indica il nominativo del consigliere Giuseppe Canale che verrà eletto con grande disappunto di Mallamaci.