Perchè il sito?

Perché promuovere un sito web attorno alle vicende che mi hanno avuto come testimone e talvolta protagonista della vita politica di Reggio Calabria?

Avrei preferito affidare, con discrezione, ai miei ricordi quelle vicende che non ho mai considerato di particolare rilievo e significato. Ho sempre interpretato la realtà e le dinamiche sociali contestualizzandoli seguendo criteri di normalità e semplicità rifuggendo dalla tentazione, spesso da taluni interessata, di ricorrere a chiavi di lettura dietrologiche e complottiste.  

Avevo ed ho una mia idea ben salda di ciò che sono stato, del ruolo esercitato nel contesto sociale in cui ho operato, del mio modo di essere. 

Purtroppo devo fare i conti con un personaggio, che mass media e processi penali hanno costruito, con il quale entro permanente in conflitto e che stravolge, falsa il mio sistema di comunicazione con il mondo esterno. Sono costretto a lottare costantemente con i pregiudizi legittimi di quanti si relazionano per la prima volta con me dopo avere avuto mie notizie dai mezzi informatici. Colgo le chiusure, le distanze che mi impediscono di potere essere e fare ciò che mi piace: comunicare. Comunicare, interagire per dare, avendo come unico corrispettivo la gratificazione di sentirsi utile.

Per molti anni mi sono fatto una ragione di una tale condizione e sono rifluito nel privato restringendo al massimo il sistema relazionale ai miei amici di sempre rivolgendo il mio totale impegno agli interessi della comunità territoriale in cui vivo. Una esperienza che ho praticato per sopravvivere anche negli oltre trenta mesi trascorsi in cattività per volere dei poteri che mi hanno espulso dal contesto sociale, per definizione civile. 

Avverto oggi, provocato dai processi mediatici in corso, l’insopprimibile bisogno di ripristinare la verità storica di alcuni fatti per consegnare alla comunità dati ed elementi di valutazione che servano alla corretta interpretazione di un travagliato periodo storico della nostra città. Una storia oggi affidata solo alla ricostruzione giudiziaria che viene enfatizzata acriticamente, spesso al servizio della politica, da una copiosa pubblicistica che ha utilizzato prima la carta stampata ed oggi i mezzi di comunicazione informatici. Avverto tale necessità non soltanto come un interesse personale ma come un preciso senso del dovere verso la comunità e verso coloro che, negli anni, mi hanno tributato la loro fiducia nei momenti elettorali chiamandomi a rappresentarli. 

Come realizzare un tale ambizioso obiettivo attraverso le tecniche informatiche? 

Esamineremo attraverso la pubblicazione di documenti e di testimonianze, senza avere la pretesa di essere esaustivi, pezzi di vita cittadina. Pensiamo che il loro inquadramento nel periodo in cui sono maturati e le spinte personali, sociali e politiche che li hanno determinate rappresentano il giusto percorso per dare un senso ed il reale significato agli avvenimenti.  

Oggi accade che gli stessi episodi, selezionati, estrapolati e costipati all’interno di procedimenti penali sono stati settorialmente e finalisticamente utilizzati per accertare posizioni e condotte, penalmente rilevanti, in capo a singole persone ed in relazioni a specifiche fattispecie penali. Accade anche che i mass media, avidi di fatti che fanno notizia, amplifichino gli avvenimenti attingendo principalmente ai dati proposti dall’accusa. Questi dati, così organizzati, vengono posti a base della lettura di quarant’anni di storia cittadina che risulta così falsa con un danno grave alla dignità di una popolazione e di una classe dirigente e politica. 

Una narrazione di Reggio che deturpa la sua immagine, che oscura la vita reale, gli sforzi virtuosi di una comunità costretta a lottare con la marginalità che il sistema di potere romano e regionale le ha assegnato.

La lettura in sede giudiziaria dei fatti non si fa carico, perché non è suo compito farlo, di ricercare le cause dei limiti operativi di una classe dirigente provinciale, con vocazione all’ascarismo, subordinata ai potenti interessi regionali e nazionali. Così come non può valutare la scaturigine di alcuni fenomeni deviati che, se scrutati ed approfonditi, offrono la corretta spiegazione di accadimenti che spesso non sono frutto di libere scelte locali quanto invece il prodotto di dissennate politiche predatorie.

Quali sono gli argomenti sui quali pensiamo di accendere i riflettori.

Il sito si compone di otto sezioni.

La prima sezione denominata GOTHA si occupa di storia giudiziaria corrente, ovvero del tentativo di provare alcuni teoremi molto cari, sin dagli anni 80, a noti inquirenti del distretto reggino, che ritenevano di interpretare e spiegare il fenomeno della criminalità reggina ritenendolo espressione di un patto tra ndrangheta, massoneria, eversione di destra e pezzi deviati dello Stato. 

Tentativi sempre falliti dal processo Olimpia in avanti e che oggi si tenta di riproporli ipotizzando che quei fatti, mai provati, si sono evoluti e concretizzati nella costituzione di una entità superiore con funzioni di direzione strategica della ndrangheta.

I processi penali si celebrano con imputati viventi ed inoltre il copione impone che vengano da lontano sicchè, per una tale operazione giudiziaria, l’avv. Paolo Romeo, con precedenti missini, con ruoli istituzionali regionali e nazionali, rappresenta l’unico esemplare utile per la prova dell’antico teorema.

In questa sezione è possibile rinvenire l’imponente documentazione riversata dalle parti e sulle cui basi si sono sviluppate oltre 300 udienze nell’arco di quasi cinque anni conclusesi con la sentenza di primo grado del 31 luglio 2021 depositata due anni dopo ed oggi gravata dai motivi dell’appello.

La sezione raccoglie anche tutti gli atti processuali che hanno interessato, anche indirettamente, l’avv. Romeo.


I fatti politici ed amministrativi vengono inquadrati nel contesto socio-politico dell’epoca mediante un organigramma politico-istituzionale che, annualmente, dal 1975 in poi si fa carico di rappresentarlo attraverso la rassegna stampa dei quotidiani locali, l’elenco dei reggini eletti nelle istituzioni (Comune, Provincia, Regione e Parlamento) e dei rispettivi ruoli di governo e, inoltre, i rappresentanti dei partiti e degli enti di sottogoverno. 


Per una facile consultazione del sito è stata creata una prima pagina che contiene le icone delle otto sezioni. Ogni stagione e suddivisa per anno. 

Compulsando i contenuti di ciascun anno può rilevarsi il ruolo politico e istituzionale esercitato dall’autore ed una breve sintesi dei fatti salienti che lo hanno interessato. Inoltre vengono pubblicati documenti, rassegna stampa, foto, video ed aneddoti.