1966

L'ORUM

Le elezioni dell’ORUM: L’UNURI.

L'Unione nazionale universitaria rappresentativa italiana, in acronimo UNURI (o anche Unuri), è stato l'organo rappresentativo degli studenti universitari italiani dal 1948 (congresso di Perugia) al 1968.

In questa sorta di parlamentino operavano le singole associazioni (rette in genere da congressi biennali), che si riconoscevano nei partiti politici presenti in parlamento:


Ogni anno presso ciascun ateneo si svolgevano le elezioni per rinnovare l’organismo rappresentativo che eleggevano i partecipanti al congresso nazionale dell’UNURI che a su sua volta eleggeva un Consiglio che esprimeva un presidente ed una giunta esecutiva.

Nel febbraio 1968 si registrò il passaggio da forme di democrazia rappresentativa a forme di democrazia diretta.  La protesta studentesca del Sessantotto divenne un fatto rilevante della vita politica italiana e inaugurando la stagione dell’assemblearismo portò allo scioglimento dell’UNURI.

L’ORUM

Anche presso l’ateneo di Messina si svolgevano annuali elezioni per il rinnovo dell’ORUM a cui partecipavano tutti gli iscritti a tutte le facoltà per eleggere i 35 componenti dell’assemblea che successivamente eleggeva un presidente ed un ufficio di presidenza composto da cinque consiglieri.

Nell’anno 1966 parteciperanno alle elezioni otto liste : 

ASGOUGI (Unione goliardica italiana), ICU (Intesa Cattolica Universitaria), FUAN (Fronte Universitario d’Azione Nazionale), AUGA (Domus Mariae d’ispirazione cattolica), Salvemini Agim, ADU (Associazione democratica Universitaria), AGI (Luigi EinaudI), UGI (Unione Goliardica).

La prima riunione dell’assemblea con all’ordine del giorno l'elezione della nuova giunta, si terrà il 14 marzo 1967 presso l’aula Magna dell’Università.

Erano presenti 28 congressisti su 35 componenti l’assemblea. Viene raggiunto un accordo di maggioranza che vede assieme i gruppi di INTESA, dell’AGI, dell’ASGO e dell’ADU mentre restano all'opposizione i sette consiglieri del FUAN

Verrà eletto presidente, con 19 voti, Giuseppe Barba del gruppo INTESA, mentre l’ufficio di presidenza sarà composto da Santo Versaci (ASGO) vicepresidente, Franco Bisignano (AGI) vicepresidente, Stefano Romeo (Intesa) e Paolo Restuccia (ASGO) questori, Antonio Lo Duca (ADU), segretario.

Le elezioni universitarie si tenevano ogni anno. Così anche nel dicembre 1967 Paolo Romeo sarà candidato nella lista del FUAN sempre con il n. 30 di lista. Il voto poteva essere esercitato esprimendo quattro preferenze. Verrà rieletto. 

Nel 1967 le liste che si contendono i 35 consiglieri saranno nove:

ASGOUGI, Associazione Universitaria “G. Oberdan”, Salvemini Matteotti, Alleanza Universitaria Italiana; ADU (Associazione democratica Universitaria), ICU (Intesa Cattolica Universitaria), FUAN (Fronte Universitario d’Azione Nazionale), AUGA (Domus Mariae), AGI (Luigi Einaudi).

Gazzetta del sud così commenta i risultati:

In testa il Fuan e l’AGI seguiti da Intesa Cattolica ed ASGO.

I RISULTATI DELLE ELEZIONI DELL’ORUM

Il Fuan ha ottenuto i maggiori suffragi nelle elezioni universitarie per il rinnovo dell’Organismo rappresentativo. La lista di ispirazione di estrema destra, infatti, ha riportato 1641 voti conquistando così otto seggi (uno in più dell’anno scorso). Sette seggi ha invece ottenuto L’Agi Einaudi Croce (1555 Voti) e sei ciascuno l’Asgo (1344) e l’Intesa Cattolica (1205). Seguono nell’ordine la Salvemini Matteotti (744) con tre seggi , la G. Oberdan (709) con tre seggi, e l’Associazione Democratica Universitaria con due seggi e 590 voti di preferenza. Le due rimanenti liste dell’AUI (258) e della Domus Mariae (3) non hanno totalizzato i voti necessari per aggiudicarsi alcun seggio (il 5 e 50 per cento dei voti complessivi che è di 442 preferenze). 

Rispetto alle elezioni nel 1966, l’ASGO (1264), il FUAN (1580), la Salvemini (520) hanno aumentato i loro voti; l’Intesa (1580) l’Einaudi-Croce (dieci congressisti e 2431 voti complessivi) e l’ADU (810) hanno subito una certa flessione.

Un vero successo ha riportato la G. Oberdan, formata da dissidenti di varie liste, che si presentava alle competizioni universitarie dopo parecchi anni. 

Questi voti ottenuti dalle nove liste degli 11 seggi elettorali dove hanno votato complessivamente 8229 universitari (solo 180 le schede bianche o nulle) rispetto agli 8324 (voti validi 8204) dello scorso anno ed i 6669 (voti validi 6493) del 1965.

Il presidente Generale dei seggi elettorali, prof. Luigi Monacciani, alle 19:30, ultimati gli scrutini ha proclamato eletti:

ASGO: Paolo Restuccia (389), Nicola Labozzetta (341), Vincenzo Mandalari (339), Mario Diano (334), Giovanni Polizzi ( 331), Francesco Latella ( 302), primo dei non eletti Pasquale Amato (298).

G. OBERDAN: Franco Bisignano (344), Franco Orlando (334), Letterio Morabito ( 268), primo dei non eletti Santi Lo Giudice (193).

SALVEMINI MATTEOTTI: Corrado Carretti (264), Diego Micari (262), Tonino Sorbello (262), primo dei non eletti Franco Caliri (228).

ADU: Vito Vescosi (290), Giuseppe Velonà (239), primo dei non eletti Vincenzo Scarfò (163).

INTESA CATTOLICA: Antonino Farsaci (256), Alfio Zuno (222), Giuseppe Di Tommaso ( 221), Elio Gulletta ( 218), Antonino La Malfa ( 218), Francesco Fabio ( 216), primo dei non eletti Giovanni Raimondo ( 213).

FUAN: Micehe Rigoli (436), Franco Dell’Apa (325), Francesco Bevilacqua (282), Paolo Romeo (265), Carmelo Vita (226), Giovanni Davoli ( 221), Giuseppe Moscato (221), Nuccio Torre (221), primo dei non eletti Giuseppe Ioculano (218).

AGI: Salvatore Caruso (384), Giovanni Cantio (383), Giovanni Crisafulli (382), Carlo Pantano (325), Gaetano Pagliaro (316), Giovanni De Carlo (291), Lorenzo Morabito (287), primo dei non eletti Pino Cardile (248).

La partecipazione alle elezioni dell’ORUM

Paolo Romeo conseguì la maturità al Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci nell’anno 1966 e s’iscriverà alla facoltà di ingegneria dell’Università di Messina dove vi era soltanto il biennio. Aveva programmato la prosecuzione degli studi al Politecnico di Torino. Sognava di doversi occupare di scienze spaziali. Le sue letture preferite negli ultimi anni di scuola superiore erano testi che trattavano il cosmo, lo studio delle leggi che regolano l'universo. Ammirava il cielo stellato e viaggiava nei misteri e nelle meraviglie del cosmo. 

Con la frequentazione dell'Università gli impegni di governo delle politiche giovanili assumono una nuova dimensione. 

Il primo significativo elemento (dicembre 1966) è costituito dalla candidatura e dalla elezione quale componente dell’Organismo Rappresentativo dell’Università di Messina (ORUM), il secondo elemento (novembre 1967) coincide con la nomina a componente l’esecutivo nazionale delle organizzazioni giovanili del MSI, un terzo elemento (Dicembre 1967) fu rappresentato dall’assunzione del ruolo di capo della goliardia calabrese (Sovrano Ordine Goliardico Giovanni delle Bande Nere).

Una intensa galoppata di un anno che lo proietta nelle istituzioni quale unico rappresentante del Fuan di Reggio Calabria, lo inserisce in posizione apicale nelle organizzazioni giovanili attivando un sistema relazionale nazionale, lo accredita, in quanto vertice della goliardia calabrese, quale soggetto capace di stare al di sopra delle fazioni politiche.

Pur avendo frequentato tutte le lezioni delle materie del piano di studi del primo anno di ingegneria ed avendo superato due esami, appariva sempre più difficile che il profondo radicamento dell’impegno politico ed istituzionale sul territorio potesse conciliarsi con il trasferimento all’Università di Torino.

Fu così che pur iscrivendosi al secondo anno di ingegneria frequenta le lezioni del corso libero di giurisprudenza con il proposito di cambiare facoltà. Tanto mi offriva la possibilità di restare sul territorio locale e proseguire  l’attività politica e goliardica.

Era una semplice matricola quando fu sollecitato a candidarsi nelle liste del Fuan per il rinnovo dell’organismo rappresentativo dell’Università di Messina che, all’epoca, era anche l’Università della Calabria.

Certo l’avere ricoperto l’incarico di Presidente della “Giovane Italia” prima e di Segretario Provinciale del raggruppamento giovanile gli consentiva di avere un sistema relazionale con il mondo giovanile della provincia di Reggio Calabria che poteva essere mobilitato per la ricerca del consenso tra i giovani universitari che frequentano l'Università di Messina.

La sua elezione all’ORUM diventava una questione politica, di prestigio per tutti coloro che lo avevano sostenuto e seguito nella guida delle associazioni. 

Anche in quella competizione elettorale si confrontavano le varie componenti delle anime giovanili missine. 

La lista era composta da 35 candidati scelti con un criterio di rappresentanza territoriale della Calabria (Cosenza, Catanzaro, Reggio centro, Reggio Tirrenica, Reggio Jonica) e della provincia di Messina. Il maggior numero di candidati erano della provincia di Reggio che aveva più universitari delle altre città. 

Natino Aloi era il capolista, da nove anni veniva puntualmente eletto, era il veterano del Fuan, era stato eletto consigliere comunale e provinciale del MSI nelle consultazioni elettorali del 1964, poi ricoprirà il ruolo di consigliere regionale, nel 1972 quello di deputato e finirà per fare il sottosegretario all'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con il primo governo Berlusconi.

Figurano candidati nella lista del Fuan del 1966, per la provincia di Reggio Calabria, oltre ad Aloi Natino, gli universitari Alampi Ninetto, Angelone Francesco, Cleopatre Franco, Colella Nino, Costantino Pietro, Falcone Pasquale, Moscato Giuseppe, Morabito Giuseppe Ugo, Pizzi Antonio, Romeo Paolo, Russo Natale

Mentre nella lista del 1967, universitari reggini erano: Albanese Lello, Colella Nino, Dattola Rodolfo, Moscato Giuseppe, Morabito Giuseppe Ugo, Musitano Giuseppe, Pizzi Antonio, Rigoli Michele, Romeo Paolo e Spagna Francesco

Le elezioni del 1966, con la candidatura di Paolo Romeo, mettono in campo una forza ed una proposta che appariva diretta espressione del MSI. 

Il FUAN ed i suoi rappresentanti, anche a livello nazionale, avevano maggiore autonomia politica rispetto ai quadri dirigenti di partito. Per la città di Reggio Calabria verrà eletto soltanto Paolo Romeo. Alle elezioni del 1967 risultava eletto oltre a Paolo Romeo con 265 voti, Moscato Giuseppe con 221 voti.

Aveva vinto l’entusiasmo di un gruppo emergente, un impegno animato da grande tensione ideale non aveva perso Natino Aloi che era stato il FUAN di Reggio.

Anche in questa occasione assume un ruolo voluto e sostenuto da un progetto espresso da un gruppo, da una squadra. 

Un meccanismo che caratterizza la sua carriera politica.