1987
IL LUNGOMARE
Elenco Racconti
22/09/1990 - Convegno lungomare di Reggio Calabria
INDICE
La storia del lungomare di Reggio Calabria nell'anno 1987
Il contesto nel quale matura il faraonico progetto Manfredi Nicoletti
Il sistema della tangentopoli reggina
La attività dell’assessorato all’urbanistica tra il 1985 ed il 1988
Il clima politico ed amministrativo tra il 1986 ed il 1988
I fatti che portano alla revoca del finanziamento nel 1987
Gli antefatti
Torniamo ai fatti successivi al 5 novembre 1987
Il dopo revoca
Rassegna Stampa
La storia del lungomare di Reggio Calabria nell'anno 1987
“Il mare rubato” è il titolo di un libro pubblicato dalla Casa editrice la Città del Sole nel 2007 a cura di Pino Toscano, giornalista della redazione reggina della Gazzetta del Sud, che nel novembre del 1998 aveva condotto una inchiesta sui lavori del Lungomare di Reggio.
Il libro che contiene la presentazione di Walter Veltroni ed una postfazione della Sig.ra Rosetta Neto, vedova del defunto sindaco di Reggio Italo Falcomatà, aveva come obiettivo la esaltazione della tenace opera del sindaco Falcomatà nella trattativa con le Ferrovie per ottenere il finanziamento dalle ferrovie dello stato e la sistemazione del lungomare.
Naturalmente conteneva una sintetica cronistoria del travagliato rapporto tra le Ferrovie dello Stato e l'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria a far data dal 1971 anno in cui si comincia a parlare dell'eliminazione della cortina di ferro.
La narrazione della storia contiene come dato presupposto che gli unici responsabili dei guasti arrecati al territorio della città con la sospensione dei lavori dell’”intubata” fossero da individuare nel governo centrale e per esso nel Ministero dei Trasporti, l'Ente Ferrovia prima e la SPA Ferrovia dopo e presenta gli amministratori locali come impotenti vittime del potere romano ricostruzione questa funzionale ad elevare ad eroica impresa dell'amministrazione Falcomatà l'essere riuscita a completare i lavori.
Pur accettando per utile e buono il risultato conseguito non si può certo affermare che quanto è stato ottenuto corrispondesse a quanto dovuto dalle Ferrovie alla città.
Il contesto nel quale matura il faraonico progetto Manfredi Nicoletti
Sono ascrivibili all’Ente Ferrovie gravi responsabilità per la dissennata gestione dell'appalto dei lavori per la realizzazione della “intubata” alla impresa Gambogi. Il tutto sulla base di un progetto esecutivo degli anni 70 redatto da un gruppo di progettisti incaricati dalla ferrovie dello stato e guidati dal Prof. Manfredi Nicoletti.
Dopo la rivolta di Reggio le forze di maggioranza, nel tentativo di recuperare il consenso perduto, hanno elargito promesse di interventi in favore dello sviluppo della provincia di Reggio Calabria assumendo la Delibera n. 1 CIPE del 28/01/1971 – Programma investimenti industriali in Sicilia e in Calabria provvedimento meglio noto come “Pacchetto Colombo”.
Circa duemila miliardi di lire per porre la Calabria all’avanguardia nel settore chimico e siderurgico. Quasi quindicimila i posti di lavoro auspicati, diecimila solo nella provincia di Reggio Calabria, e impiegati nella misura di 7500 unità nel centro siderurgico, il quinto d’Italia, che avrebbe dovuto sorgere a Gioia Tauro, e nella misura di 7300 unità nell’industria meccanica (Efim) e in quelle chimiche (Sir a Sant’Eufemia e Liquichimica di Lamezia e Saline Joniche).
Previsti anche gli impianti della Liquigas a San Leo e un’industria tessile a Castrovillari. Non da ultima, l’Università di Cosenza.
E’ in questo contesto che nel 1971 che le Ferrovie, nel prevedere il raddoppio del binario della linea ferrata Reggio - Salerno, si porranno il problema del tratto del lungomare di Reggio Calabria per il quale il prof. Manfredi Nicoletti curerà per conto delle ferrovie il progetto riguardante i lavori di riqualificazione del Lungomare di Reggio.
Nel testo Reggio Città d'arte di Di Daniele Castrizio si legge:
L’elettrificazione della linea interrompeva nuovamente la riconquistata libertà visiva verso lo Stretto determinando l’esigenza di trovare una nuova soluzione per ristabilire il rapporto tra la città e il mare. La risposta dell’Ente Ferrovie dello Stato arrivò alcuni anni dopo con la proposta di interrare il tracciato ferroviario e creare un sistema di giardini pensili affacciati sul mare. Il progetto elaborato dall’arch. Manfredi Nicoletti venne in seguito ridimensionato realizzando soltanto il tunnel ferroviario. Seguirono le proposte di sistemazione architettonica dell’arch. Lucio Barbera, scartata dopo un intenso dibattito, e quella dell’arch. Alessandro Anselmi (in gruppo con lo stesso arch. Nicoletti e con l’ing. Imbesi) anch’essa non recepita.
Il sistema della tangentopoli reggina
Se veramente si vuole fare una analisi delle vicende che hanno riguardato i lavori di riqualificazione del lungomare di Reggio occorre inquadrare gli avvenimenti nell'epoca in cui maturano e valutarli alla luce delle logiche e delle relative dinamiche che presiedevano, nell'ultimo decennio della prima Repubblica, la scelta e la localizzazione di tutte le grandi opere.
Non vi è stata nessuna grande opera realizzata in quegli anni che si sia sottratta ai processi di finanziamento dei partiti. Una realtà che parzialmente è emersa dalle indagini giudiziarie degli anni 90 che dalle nostre parti ha disvelato il rapporto tra politica, imprenditori e mafia.
Per quel che ci riguarda è sufficiente compulsare i procedimenti penali riguardanti
De Stefano Paolo + 59
Tangentopoli reggina (Procedimento penale n. 927/92 RGNT – 1326 R.GIP - “Fioriere”,
Il Procedimento penale n. 1092/92 RGNR – 1609.92 R.GIP – “ Centro Direzionale dei servizi”
Il Procediemnto penale n. 7/91 RGNR – DDA – omicidio Ligato,
l procedimento penale n. 17/92 R.G.N.R. – DDA - occ del 13 marzo 1993 - c.d. “Comitato d’affari”)
Le dichiarazioni del sindaco Agatino Licandro per comprendere quale logica avvolgeva anche l'appalto del Lungomare.
Il progetto di Manfredi Nicoletti degli anni 70, commissionato e pagato dalle ferrovie dello stato, verrà finanziato parzialmente ed i lavori si fermeranno dopo la realizzazione riguardante la “intubata”. La devastazione segnerà la città per molti anni.
Perchè non arrivano più i finanziamenti alla Gambogi Costruzioni Spa società appaltatrice dei lavori previsti dal progetto Manfredi Nicoletti?
Evidentemente si inceppa il meccanismo dei finanziamenti dei partiti a causa del cambio dei referenti politici della Gambogi.
Dal 1983 al 1987 il Ministro dei Trasporti del governo presieduto da Craxi era l'on. Claudio Signorile. Dal 1976 al 1985 si alternano alla direzione dell’Ente ben tre direttori generali L'entrata in vigore della legge 17 maggio 1985, n. 210, istitutiva dell'ente "Ferrovie dello Stato" dal 1º gennaio 1986, comportò la cessazione della precedente azienda ed è del novembre 1985 la nomina di Ludovico Ligato a Presidente dell'Ente Ferrovie.
La attività dell’assessorato all’urbanistica tra il 1985 ed il 1988
Vengo eletto assessore della giunta del sindaco Mallamo nel settembre 1985 e dopo pochi mesi mi viene assegnata la delega all'urbanistica.
Non mi era stata riconfermata la delega alle finanze perché ero particolarmente rigido nella gestione delle risorse comunali e nella gestione dell’economato. Favori a nessuno e rigorosa applicazione di criteri operativi sia nel rapporto con gli altri assessori sia nel rapporto con imprese e fornitori. Erano state chiuse ermeticamente le maglie di una allegra gestione di tipo clientelare delle risorse pubbliche.
Il PSDI veniva penalizzato con l’assegnazione di un assessore invece dei due che erano toccati con la elezione della giunta del sindaco Palamara ed inoltre con l’attribuzione di una delega, la più rognosa tra tutte le altre per via dei problemi legati alle sorti del PRG, alla gestione delle problematiche del condono edilizio, ai vincoli aeroportuali, alla rielezione della commissione edilizia.
Si trattava di accettare la sfida e interpretare quel ruolo in termini nuovi e diversi dal passato. Occorreva a tal fine cambiare tutto a cominciare dagli angusti locali che ospitavano gli uffici siti in un angusto appartamento, condotto in locazione, sito sulla via s. Furnari per trasferirsi in ampi locali siti sulla via Possidonia con ingresso dalla via Fata Morgana 42 (otto appartamenti di un palazzo) che ospitavano i vari uffici (Ufficio del PRG – Commissione edilizia – Urbanistica – Condono – Assessorato – Biblioteca).
Bisognava trasformare oscuri dirigenti comunali in protagonisti di processi di crescita del territorio per costruire sviluppo sociale ed economico. Era necessario porsi obiettivi ambiziosi, guardare lontano e avere una visione di città. Si doveva pensare in grande per tentare di mantenere il passo con le opportunità di agganciare fonti di finanziamento nazionali e comunitari. Il tutto poteva essere affrontato a condizione di un reale coinvolgimento della classe dirigente della città e dei cittadini. Occorreva mettere in pratica una forma di urbanistica partecipata che negli anni successivi prenderà piede con l’introduzione del concetto di sviluppo sostenibile e con le direttive della Comunità europea.
In questa ottica che vengono chiamati a raccolta gli ordini professionali, le facoltà universitarie, i sindacati, i cittadini attraverso la promozione di incontri, convegni, dibattiti.
Il primo oneroso impegno organizzare gli uffici per la gestione delle oltre ventimila domande di condono edilizio piovute dopo la promulgazione della legge 47.
Un fenomeno enorme che aveva devastato il territorio a causa della mancata agibilità del PRG che aveva bloccato la possibilità di rilasciare regolari concessioni edilizie che aveva dato luogo prevalentemente ad un abusivismo di necessità non disgiunto da forti spinte speculative che avevano di fatto vanificato la previsione urbanistica del PRG.
Affrontare quel problema significava mettere mano a nuovi strumenti urbanistici capaci di sanare gli abusi e pianificare gli insediamenti.
Incontri dibattiti fanno maturare alcune delibere quadro assunte dalla Giunta che prevedevano i criteri per affidare incarichi per la redazione di dieci piani di recupero, e poi il piano delle altezze ed il piano del colore e piani di settore provvedimenti assunti con il contributo di tutti gli ordini professionali.
L’incontro collaborativo con la università porterà allo elaborazione del PROGETTO MIRATO del versante calabrese dell’Area dello Stretto, per la creazione del Parco Urbano della Collina di Pentimele, per la sistemazione urbanistica del Lungomare,
Il clima politico ed amministrativo tra il 1986 ed il 1988
Cosa si abbatte sulla città di Reggio tra il 1986 ed il 1988 sul piano politico ed amministrativo che si ripercuote sulla vicenda della sistemazione del Lungomare.
Due crisi di governo nazionale (1 agosto 1986 ed 28 luglio 1987), due crisi della giunta regionale (13 novembre 1986 e 17 dicembre 1987), la crisi della giunta Mallamo (febbraio 1987 al 15 settembre 1987), la elezione della giunta Musolino e le elezioni politiche del 4 giugno 1987 nonché la uscita dall’agone elettorale di Vico Ligato (novembre 1985) perché nominato presidente dell’Ente Ferrovie.
E’ noto che vi era una stretta connessione tra la vita amministrativa di una città e gli eventi politici di livello superiore (Regione e parlamento).
L'elezione del sindaco del gruppo della DC, Pino Mallamo (settembre 1985), registra l’assegnazione della carica di primo cittadino alla componente di Ligato così come l’allontanamento dalla scena politica - correntizia del capo corrente indebolirà la posizione del sindaco. I primi fendenti giungono dal gruppo del PCI che nel febbraio del 1987 chiederà pubblicamente le dimissioni di Mallamo e della sua Giunta. A ruota seguiranno, il 12 marzo 1987, le dimissioni dei cinque assessori socialisti, e si apre così la stagione delle lunghe interpartitica che si sforzano di trovare nuovi equilibri tra le componenti delle varie correnti di partito. L’asse DC – PSI su cui ruota ogni tipo di accordo per la formazione di maggioranze si rompe.
Le elezioni politiche del 1987 registrano l'elezione di cinque deputati della provincia di Reggio Calabria. Finisce nella DC la stagione di Ligato e Quattrone e viene eletto Piero Battaglia. Nel PCI Fantò viene sostituito da Lavorato, mentre nel MSI vi sarà la conferma di Valenzise e l’uscente Aloi non risulterà, nel PSI e nel Pri verranno riconfermati gli uscenti Zavettieri e Nucara.
In questo nuovo scenario politico il 6 settembre 1987 verrà eletto sindaco l’avv. Musolino espressione di una maggioranza che taglia fuori il gruppo socialista.
La vecchia componente ligatiana, in libera uscita, manda a casa Mallamo ed ottiene alcuni posti in giunta.
Anche i rapporti tra i singoli consiglieri della stessa componente si alterano.
I fatti che portano alla revoca del finanziamento nel 1987
La Gazzetta del Sud del 20 maggio 1988 nel corpo di un articolo dal titolo “Nessuno si preoccupa più del lungomare che rischia di perdere il finanziamento” nel corso del quale nel rifare la storia di quegli ultimi anni dice: “Basta ripartire dall’anno scorso, quando il consiglio di amministrazione dell'Ente ferrovie dello stato, presieduto dal reggino on. Vigo Ligato, mise a disposizione 47 miliardi e mezzo di lire per l’arredo urbano della via Marina. Occorreva un progetto e l’assessore all’urbanistica, il socialdemocratico Romeo, ne tirò subito fuori uno dal cassetto redatto dall’arch. Lucio Barbera. Probabilmente sarebbe stato accettato dall’ente (è opportuno ricordare che sul progetto stesso venne allestita una mostra che durò un mese e nel cui ambito si svolsero alcuni dibattiti) se, dopo qualche tempo dalla sua elezione, non fosse intervenuto il sindaco Musolino per bloccare il finanziamento, in quanto il progetto non era passato al vaglio del Consiglio comunale, al quale spetta dire sempre l’ultima parola in materia di fatti urbanistici cittadini.”
I fatti:
il CdA delle Ferrovie il 5 novembre 1987 con delibera n. 627 approva il progetto del prof. Barbera che era stato trasmesso nel mese di aprile erogando una somma di 37,5 miliardi per l'esecuzione dei lavori del lungomare; lo stesso CdA il 12 novembre 1987 con delibera n. 662 revoca la precedente delibera n.627.
Cosa è realmente accaduto, chi sono i protagonisti responsabili del provvedimento di revoca del finanziamento, quali ragioni hanno determinato il loro agire, quali interessi hanno coltivato, perché il Consiglio di amministrazione delle ferrovie ha revocato la delibera di finanziamento invece di chiedere eventualmente il perfezionamento dell’iter procedurale????
Il 5 novembre del 1987, il presidente delle Ferrovie, On.le Vico Ligato, comunica all’assessore ai Trasporti, Pino Gentile, che il consiglio di amministrazione dell’ente ha approvato, tra l’altro, un finanziamento di 47 miliardi e 687 milioni finalizzato alla realizzazione di opere viario-urbanistiche connesse con la via Marina. (Il mare rubato p. 24)
Gli antefatti
Gazzetta del Sud 17 ottobre 1985 – La nuova giunta municipale può finalmente cominciare il suo lavoro – Sintetica panoramica dei problemi cittadini dagli assessori appena ricevute le deleghe. Il sindaco Mallamo le ha distribuite tra la serata di martedì e la mattinata di ieri – il Vice sindaco Cotroneo: Se invertiremo la tendenza, meglio tornarsene a casa. Bagnato di contributi sportivi. - Il socialdemocratico Paolo Romeo (Urbanistica) fa un discorso più complesso. L’assegnazione delle deleghe - ha rilevato – impone ai singoli assessori di essere più attivi sui problemi del quotidiano. I problemi grossi vanno invece risolti collegialmente … Per quanto riguarda l’Urbanistica è un fardello pesante e di grande interesse per lo sviluppo della città: esso impone un confronto in Consiglio comunale prima e poi con le forze reali della città.
Gazzetta del sud 26 novembre 1985 - Incontro con Romeo - Territorio e PRG, architetti ed assessore a confronto – I rappresentanti dell’Ordine degli architetti si sono incontrati con l’assessore all’urbanistica, Paolo Romeo, nei locali dell’assessorato alla presenza dei funzionari dell’Ufficio tecnico. Gli argomenti trattati hanno riguardato il rinnovo della Commissione edilizia, lo stato di precarietà del Piano Regolatore generale, la problematica legata ai vincoli aeroportuali, l’organizzazione tecnico-politica da attuare rispetto alla legge sul condono edilizio, lo snellimento dell’approvazione delle pratiche tecnico-urbanistiche e l’esigenza di una codificazione dell’interpretazione del regolamento e del funzionamento della commissione edilizia. L’assessore ha riconfermato la propria disponibilità operativa e l’attenzione per i problemi della città e del suo territorio.”
Il primo approccio con le problematiche legate alla sistemazione del lungomare porta superare l'impostazione delle ferrovie dello stato che procedevano con lo stanziamento di fondi limitati immaginando di poter risolvere il problema con lo spostamento della ringhiera, con una arrangiata pavimentazione della stessa e con la creazione del parcheggio a ridosso del sottopasso Monachelle che andava ampliato.
Le indicazioni erano quelle del Consiglio Comunale che aveva approvato l'odg del 26 marzo 1984.
I buoni rapporti dell’amministrazione con la facoltà di architettura portano alla acquisizione della disponibilità del prof. Lucio Barbera a redigere, gratuitamente, il progetto di sistemazione del lungomare.
Egli disponeva già dei dati di base. I suoi collaboratori e gli studenti del corso di di composizione avevano acquisito tutti i rilievi necessari.
Va ricordato in proposito la fattiva collaborazione tra l'amministrazione comunale e la e varie facoltà dell’Università di Reggio Calabria:
con la facoltà di agraria venne redatto il progetto per la rivalutazione del Parco Urbano della Collina del Pentimele a firma dei prof.ri Giannini, Greco, Squillaci e Bagnetti presentato per ottenere i finanziamenti dei fondi FIO;
con la facoltà di ingegneria e di architettura si era proceduto alla elaborazione del Progetto Mirato del versante calabrese dell’area dello Stretto, attraverso la collaborazione dei prof. Bichara, Squillaci, Lucio Barbera, A. Giannini, Lanzara;
con la professoressa Gualtieri e con il PAU vennero avviati studi sul recupero del centro storico di Reggio.
Tutto a costo zero per l’amministrazione comunale.
Era impensabile che il Comune di Reggio Calabria potesse affrontare il carico finanziario dell’importo richiesto per affidare un incarico progettuale di quella portata a dei liberi professionisti. Non disponeva di una posta in bilancio per spese di progettazione (qualsiasi delibera per essere assunta doveva avere la copertura finanziaria nel corrente bilancio) né, peraltro, i tempi richiesti da una procedura di evidenza pubblica o anche una nomina a più professionisti erano conciliabili con i tempi imposti dalle circostanze.
Peraltro il Consiglio comunale approvando un o.d.g. il 26 marzo 1994 impegnava il sindaco e la giunta a predisporre un progetto di sistemazione urbanistica da sottoporre all’esame della prima commissione e dello stesso Consiglio non aveva in conseguenza con l’approvazione del bilancio di previsione del successivo anno 1985 previsto, allo scopo, una posta in bilancio..
In forza di tale mandato l’esecutivo, mio tramite, registra la disponibilità del prof. Barbera alla redazione del progetto che non richiedendo alcuna spesa era l’unica soluzione possibile quanto legittima da seguire.
Il progetto del prof. Barbera non viene chiuso in un cassetto del comune e nascosto ai cittadini ed al consiglio.
A dicembre del 1985 vengono forniti dal prof. Barbera i primi disegni del progetto di massima. I dettagli del progetto verranno resi noti attraverso una dichiarazione alla Gazzetta:
Gazzetta del Sud del 15 dicembre 1985 – Nei disegni dell’assessore all’urbanistica – Ambizioso progetto futurista, il lungomare come l’Avenida – Con due bretelle viarie, dallo svincolo del Porto si giungerebbe fino al torrente Calopinace - Dei cavalcavia collegherebbe la passeggiata al litorale. – Una proposta progettuale concernente l’attuazione viaria cittadina e la sistemazione del lungomare, è stata presentata ieri mattina dall’assessore all’Urbanistica, avv. Paolo Romeo. Si tratta di un progetto alquanto ambizioso che, se troverà pieno accoglimento, muterà il volto della città rendendo il nostro lungomare assai somigliante alla prestigiosa Avenida Atlantica di Rio de Janeiro. In pratica, il progetto presentato originariamente dalla Gambogi, prevedeva l’intubamento delle strade a scorrimento veloce. Il Comune, nel ’78 lo ha modificato portando le strade a cielo aperto, sostituendole ai tracciati dei binari ferroviari che scompariranno all’interno della costruenda galleria.
Col finanziamento attuale di 5 miliardi, concesso dal ministero dei Trasporti, le Ferrovie dello stato avevano stilato un primo progetto di risistemazione del lungomare , a cui si contrappone la proposta dell’assessorato all’Urbanistica. Nell’illustrare la nuova idea, l’assessore Romeo chiarisce il “come” la città, a partire dal porto, verrebbe a collegarsi con la parte sud, attraverso due bretelle viarie che, correndo parallele alla galleria delle ferrovie dello stato, giungerebbero fino al Ponte Calopinace. E’ previsto anche, all’altezza di Piazza Garibaldi, un ampio posteggio che soddisferebbe le esigenze della città. La parte più affascinante è costituita dal totale "maquillage", della piastra che costituisce il tetto della galleria: il pavimento verrebbe piastrellato con dei motivi ornamentali usando pietre bicolori, la ringhiere verrebbe spostata al limite estremo, con passaggi pedonali posti a intervalli regolari, che consentirebbero l’accesso direttamente al litorale. Inoltre verrebbero collocati lungo il percorso alberi e panchine. Per adesso è solo una proposta - precisa l’assessore Romeo – suscettibile di cambiamenti. Ci stiamo preparando al confronto con le forze istituzionali e indiremo anche un dibattito, allo scopo di verificare il riscontro che avrà questo progetto. Non è facile avere una visione complessiva dell’opera – prosegue l’assessore Romeo . anche perché a completare il “puzzle” si incastrano: punti di ristoro agli estremi della passeggiata, un’idea per un piccolo molo con annesso rimessaggio per gli amanti del del “windsurf”, e tutta una serie si servizi di supporto. Inoltre con i cavalcavia che condurrebbero alla spiaggia, si avrebbe una sorta di continuità tra il cuore della città ed il litorale.
Risalgono al febbraio del 1986 le dimissioni dell’on. Ligato da parlamentare perché incompatibile con la nomina a presidente dell’Ente Ferrovia. Con una nota inviata al sindaco Mallamo, Ligato, afferma la disponibilità a spendersi per la città anche nell’esercizio di questo nuovo incarico:
Gazzetta del Sud 15 febbraio 1986 – In una lettera inviata al sindaco della città Mallamo. Ligato si accomiata dagli elettori facendo un proprio bilancio politico. A Reggio debbo molto. – Per Reggio ho fatto il massimo tra difficoltà in qualche momento insormontabili, tra molte incomprensioni. – La risposta del primo cittadino.
… Rimetto il mandato parlamentare – prosegue Ligato – ma forte resta in me l’impegno in favore di Reggio e dell’intera Calabria. … Un saluto cordiale e fraterno anche a te, caro sindaco; ed uno, rispettoso e deferente, al Consiglio Comunale.
Frenetica sarà l’attività dell’assessorato sul fronte del condono edilizio e di altre iniziative in favore dell’edilizia privata:
Gazzetta del Sud – 4 aprile 1986 – Negli uffici si lavora a ritmo serrato. – Condono edilizio, pioggia di domande – Adesso occorre tracciare una mappa territoriale dei luoghi intaccati dall’abusivismo. – .. “Le domande di condono – dichiara Romeo- rivestono una particolare importanza ai fini della realizzazione dei piani di recupero predisposti dall’amministrazione comunale. Adesso dovrebbe essere finalmente possibile attivare quello strumento urbanistico che, ad oltre 15 anni dalla sua adozione, non era ancora stato in grado di configurare lo stato reale dei luoghi che sono stati intaccati su tutto il territorio comunale, e riorganizzare quest’ultimo con strumenti più snelli.”
Gazzetta del Sud – 29 aprile 1986 - Formula per recuperare l’edilizia – Restauro delle abitazioni con contributi agevolati – Stipulata dal comune una convenzione con il Monte dei Paschi di Siena. .. Pertanto l’amministrazione comunale si impegna a concedere contributi su conto interesse a coloro che intendono risanare e ristrutturare il patrimonio edilizio privato, ricorrendo al credito presso il Monte dei Paschi di Siena. Le opere oggetto di finanziamento riguardano: a) la manutenzione straordinaria edilizia di immobili destinati alla residenza; b) il restauro della facciata.
Siamo a giugno del 1986, quando ancora il progetto esecutivo del professore Barbera non era stato completato che si registra la disponibilità delle ferrovie dello stato ad aggiungere ai cinque miliardi già stanziati almeno altri dieci miliardi. Lo dichiarerà l’on. Ligato nel corso di un incontro con le amministrazioni comunali di Reggio e Villa San Giovanni.
Gazzetta del Sud – 14 giugno 1986 – In aggiunta ai cinque miliardi già stanziati dalle ferrovie dello stato. Forse altri dieci miliardi per completare il lungomare. - Lo ha promesso l’on. Ligato. Presidente dell’Ente, in un incontro con i rappresentanti del Comune sul Progetto Mirato.
I primi approfondimenti sul progetto mirato in una riunione tra i rappresentanti del comune(il sindaco Mallamo, il vice sindaco Cotroneo, l’assessore Romeo, tecnici dell’ente) quelli di Villa San Giovanni (sindaco Delfino ed assessore all’urbanistica), l’ing. Petriccione delle opere marittime del Genio civile ed il presidente dell’Ente Ferrovie, on. Ludovico Ligato … Altro argomento trattato, quello del completamento delle opere viarie, urbanistiche e di arredo del lungomare, un problema che sta tanto a cuore alla città, che ormai si trascina negli anni. Ligato ha assicurato che sono state espletate tutte le pratiche per un rapido avvio dei lavori in rapporto ai cinque miliardi già stanziati, ai quali se ne aggiungeranno almeno altri dieci per il completamento del progetto.
Il 4 luglio 1986 l’assessore Romeo confermerà la circostanza:
Gazzetta del Sud – 4 luglio 1986 – In vista del dopo Gambogi – L’assessore Romeo illustra gli interventi ferrovie dello stato . – In un incontro con i rappresentanti di alcune circoscrizioni maggiormente interessate. … “ L’assessore Romeo ha illustrato le prospettive emerse dall’incontro col Presidente dell’Ente Ferrovie, Ligato, che lasciano sperare nella disponibilità di congrue risorse finanziarie sufficienti per una definitiva sistemazione urbanistica del dopo-Gambogi in tempi brevi.
Siamo a luglio del 1986 e registriamo una disponibilità di un ulteriore finanziamento di 15 miliardi da parte dell’on. Ligato.
Gazzetta del Sud – 15 luglio 1986 – Intervista in margine agli ultimi lavori del Consiglio Comunale – Entro l’87 (se tutto andrà bene) il lungomare comincerà a cambiare. - L'assessore all’urbanistica, Paolo Romeo, fa il punto sul tratto Terme romane-Stazione centrale, il viadotto di S. Caterina ed il raddoppio della Reggio - Pellaro … “ E’ stato affermato in consiglio che questo parcheggio non era stato previsto. Il parcheggio era compreso anche nell’originario progetto del 1976. Ma non è questo che conta. Valutiamo invece importante la realizzazione di quest’opera tenuto conto della necessità di decongestionare il traffico a valle della Villa Comunale e della stazione Centrale , le cui aree sono divenute parcheggi.
Si va dunque verso una prima parte di sistemazione urbanistica?
E per quanto riguarda le Terme Romane a Nord?
Questo tratto potrà essere sistemato solo dopo che le Ferrovie avranno dismesso l’attuale transito provvisorio a cielo aperto deviandolo nella galleria. Lungo questo tratto si prevede la realizzazione di una strada a scorrimento veloce il cui completamento consentirà di congiungere lo svincolo autostradale del porto al Calopinace, da dove, attraverso due bretelle già realizzate, si potrà raggiungere rapidamente la superstrada ionica.
Nelle previsioni quanto andrete a spendere dei 5 miliardi disponibili?
La gara indetta dalle ferrovie dello stato prevede una spesa di base di 3 miliardi e 180 milioni. Noi puntiamo alla realizzazione della piastra adiacente il lungomare utilizzando il resto del finanziamento e confidando anche in quello ulteriore di 15 miliardi, secondo notizia dateci dall’on. Ligato Sono trascorsi dieci anni da quando si partì per il progetto. Non le sembrano troppi? In effetti i lavori realizzati non sono poca cosa. Ci sono stati certamente ritardi, ma è anche vero che i finanziamenti si sono avuti a singhiozzo, mentre l’originaria impostazione prevedeva un finanziamento complessivo.
Il comune ha mai fatto redigere un progetto complessivo dell’opera?
Sì, nel 1976. Ma si è andati avanti per varianti, in base ai finanziamenti. Solo con l’o.d.g. del 26 marzo 1994 il consiglio Comunale ha impegnato Sindaco e Giunta per un progetto di sistemazione urbanistica da sottoporre all’esame della 1 commissione consiliare e dello stesso consiglio.
L’attività della amministrazione Mallamo e dell’assessorato all’urbanistica sarà oggetto di incontri con forze sociali, associazioni e sindacati
Gazzetta del Sud - 1 ottobre 1986 - Nel recente incontro-dibattito che si è svolto all’Excelsior - Il Rotary sveglia l’attenzione sui grandi problemi della città. – Presenti il sindaco Mallamo e gli assessri ai Lavori pubblici e all’urbanistica, Licandro e Romeo, si è parlato tra l’altro di metano, rifiuti e del Progetto Mirato. …”Sul PRG ha risposto l’assessore all’Urbanistica, il quale ha ricordato come il “PRG sia stato inseguito da ben trentadue ricorsi al TAR, per cui si presume che sarà ancora una volta ritardata la sua attuazione, poiché potranno aversi delle dichiarazioni di illegittimità. L’amministrazione comunale - ha continuato Romeo - ha ritenuto di suddividere il territorio cittadino in dieci piani, ma siamo fermi perché il Coreco ha bocciato le delibere per mancanza di copertura finanziaria delle stesse, docciando, inoltre, il bilancio approvato ultimamente. Pertanto, fra qualche giorno, il Consiglio Comunale dovrà riunirsi per esaminare e approvare nuovamente il documento. Per quanto riguarda il Progetto Mirato il sindaco Mallamo ha specificato che cinque esperti lavorano su questa delicata materia e, per la fine del mese, sarà avviato un confronto con la città”
Gazzetta del Sud – 19 ottobre 1986 – Confronto tra le cose fatte ed i diversi rilievi critici. – In un incontro di Mallamo con i sindacati ho compiuto un esame dei problemi della città. – Per la CGIL ha parlato Alvaro e per la CISL Marzano. Una relazione dell’assessore all’urbanistica Romeo. Decise altre riunioni per ulteriori approfondimenti e giudizi di merito sui problemi. … “ Infine un’ampia relazione ha svolto l’assessore all’urbanistica Romeo, il quale ha illustrato il progetto portato avanti dall’Amministrazione comunale per una svolta nella gestione e nelle scelte del territorio.”
Gazzetta del Sud – 25 ottobre 1986 – Al viadotto di SA. Caterina – Ritardi nei lavori della ditta Gambogi. – A causa dei ritardi nei finanziamenti e nella consegna delle aree interessate. … I problemi connessi ai lavori di costruzione degli svincoli del viadotto di S. Caterina affidati alla Gambogi sono stati discussi in una riunione tenutasi, su richiesta dei sindacati confederali, in prefettura, presenti il viceprefetto dott. Mannino e la dott.ssa Latella, i sindacalisti Alvaro, Canturi, Murolo, Nucera, Maviglia e Marte, delegati della Gambogi, l’ing. Ricci per le ferrovie dello stato, l’ing. Uccellini per l’Anas, il tenente di vascello De Grazia per la capitaneria di Porto, l’assessore Romeo ed il geom. D’Avini.
Il giorno 8 aprile 1987 il progetto esecutivo, contenente quindi l’ammontare analitico dei costi di realizzazione viene completato e trasmesso all’Ente ferrovie dello stato ed al Comune. E’ dell’11 aprile 1987 l’annuncio dell’assessore Romeo nel corso di una riunione presso la sede dell’Associazione degli Industriali. Il 15 aprile 1987 il progetto verrà trasmesso alla 1 commissione consiliare del Comune per l’esame propedeutico alla delibera del Consiglio Comunale.
Inspiegabilmente non verrà esaminato dalla commissione consiliare.
Gazzetta del Sud – 11 aprile 1987 – Annunciato dall’assessore Romeo durante una riunione all’Assindustria. – Dall’Ente ferrovie dello stato 37 miliardi e mezzo per la sistemazione del Lungomare. – Per la parte urbanistica del tratto che va dall’Annunziata alle Omeca. Imprenditori ed amministratori si sono incontrati per fare il punto sulle opere appaltate o da appaltare nel territorio della provincia …
“Alla riunione hanno preso parte l’assessore regionale Di Marco Augusto, il sindaco Mallamo Giuseppe, l’assessore ai lavori pubblici Agatino Licandro, l’assessore all’urbanistica Paolo Romeo, il presidente dell’IACP Renato Carullo e molti imprenditori locali. … L’assessore Romeo ha fornito notizie circa il primo stralcio dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno, gestito dal comune per una spesa di 21 miliardi lire e sulle previsioni riguardanti il secondo piano, nell’ambito del quale lo stesso comune vorrebbe fare rientrare la sistemazione della Collina del Pentimele ed un programma di Parcheggi, la cui realizzazione assume oggi carattere di estrema urgenza. Dopo avere tracciato il quadro delle iniziative avviate in tema di edilizia scolastica e di finanziamenti del fondo investimenti occupazione (FIO), Romeo ha comunicato il completamento del progetto esecutivo riguardante la sistemazione urbanistica del lungomare per un tratto che va dal Torrente Annunziata arriva sino alla zona delle OMECA, opera che sarà finanziata dall’Ente ferrovie dello stato per un importo complessivo di 37 miliardi e 500 milioni.
Il 18 aprile 1987 la presentazione, da parte dell’assessore all’urbanistica, del progetto attraverso una conferenza stampa riportata dai quotidiani locali.
Gazzetta del Sud – 18 aprile 1987 – L’opera potrebbe essere realizzata anche entro due soli anni. Aiuole, alberi, passeggiate, e cavalcavia ecco come si presenterà il nuovo lungomare. Il progetto del prof. Lucio Barbera è stato approvato dall’Ente ferrovie dello stato, che lo ha finanziato con 37 miliardi e 500 milioni di lire. Indispensabile l’elettrificazione della galleria perché si possa passare all’esecuzione dei lavori sulla via Marina bassa. …”Le fotografie che pubblichiamo a fianco rappresentano due aspetti del progetto del lungomare relativo al tratto subito dopo al Cippo verso sud. Si riferiscono alla sistemazione del lungomare, per la quale l’Ente ferrovie dello stato si è assunto l’onere della spesa, che ammonta complessivamente a 37 miliardi e 500 milioni. Il progetto è del prof. Lucio Barbera, già docente ad Architettura di Reggio ed oggi all’Università di Roma. Inviato lo scorso all’Ente Ferroviario, questo lo ha subito approvato e deciso la spesa per la sua realizzazione. Questa prevede tempi per complessivi diciotto mesi da quando inizieranno i lavori i quali potranno essere avviati solo quando le ferrovie dello stato completeranno le procedure. Si spera comunque che la presenza dell’on. Ligato nell’Ente, così come è stata determinante per il cospicuo finanziamento, possa essere altrettanto utile adesso.”
Il 23 aprile 1987 si fanno sentire i primi commenti al progetto. La gazzetta del Sud pubblicherà una nota inviata dall’architetto Romeo all’assessore all’urbanistica.
Gazzetta del Sud – 23 aprile 1987 – La sistemazione del Lungomare. Perché tanto cemento sin dentro il mare? – L’architetto Giovanni Maria Romeo muove critiche al progetto del prof. Lucio Barbera. …” Ci vuole tanto a bandire un concorso di idee internazionale dalle quali poi attingere una soluzione di spiaggia della città che faccia vivere il litorale della sua naturale vocazione turistica e non lo soffochi di cemento e di asfalto fin dentro l’onda del mare?”.
Come ampiamente annunciato il progetto verrà presentato nel corso di una mostra “La città ed il mare” allestita, allo scopo, presso i locali della stazione Lido. Durante i trenta giorni dalla durata della mostra verranno organizzati incontri e dibattiti sul progetto.
Al fine di presentare ai cittadini la proposta progettuale del prof. Barbera viene allestita nei locali della stazione lido, non ancora attiva, una mostra sul tema “La città ed il mare” suddivisa in sezioni, che come indica, l’articolo del 14 maggio 1987 della Gazzetta del Sud riguardano “reperti costieri, delle stampe, delle carte nautiche, delle antiche fortificazioni, la città di frontiera, il sistema di difesa dello Stretto, il lungomare della fine del ‘700, l’abbattimento delle mura di cinta, le fontane – del Plebiscito, di Porto Salvo, Rossa - , lo stile ed il colore degli edifici, le carte per l’assegnazione dei suoli, la documentazione dell’attività commerciale, la pesca, gli stabilimenti balneari, il porto. Sino ai progetti più recenti: dagli studi del De Simone del 1922, all’inferriata del Laviny, ai disegni di Carmelo Autore, ai progetti di Gino Zani per la casa Spinelli, ed il Palazzo della Prefettura, a quello di Manfredi Nicoletti. La volontà dell’Amministrazione Comunale, dice in proposito l’assessore all’Urbanistica Paolo Romeo, è stata quella di portare avanti con celerità l’elaborazione di questo progetto realizzato in pochi mesi e che ci ha consentito di attivare i meccanismi necessari per ottenere dall’Ente Ferrovie un finanziamento di 40 miliardi per le opere in questione, che sono risultate di gradimento sia delle stesso Ente sia del Ministero ai Beni Ambientali. La proposta non vuole, comunque, essere – aggiunge Romeo – un’opera che si impone alla città contro il volere dei reggini, ma il progetto è aperto ad ogni dibattito per verificare la possibilità di eventuali modifiche e diverse indicazioni da motivare sugli effetti funzionali ed architettonici. E’ importante sottolineare che non ci sono particolari ostacoli affinché i lavori vengano iniziati. Semmai, bisogna attivare tutti i processi necessari affinché non si creino ulteriori ritardi.”
Verranno esposti anche due plastici uno raffigurante Reggio Antica e l’altro uno stralcio della nuovo progetto Barbera.
Si aprirà un dibattito permanente nell’arco dei trenta giorni di apertura della mostra che registrerà un massiccio afflusso di cittadini ( circa diecimila firme figurano sul libro delle presenze in meno di dieci giorni).
Gazzetta del Sud 16 maggio 1987: “ Infatti, per domani alle 10,30, l’assessorato all’urbanistica e l’Ordine degli Architetti della provincia di Reggio Calabria organizzano, in occasione della mostra “La città ed il mare” un pubblico dibattito sulla tematica del lungomare. Il convegno si svolgerà nei locali della nuova stazione Lido di piazza Indipendenza e rientra nel quadro delle manifestazioni organizzate dall’amministrazione comunale nell’ambito della mostra,, intesa a promuovere una serie di incontri che coinvolgono l’opinione pubblica nel dibattito sul nuovo progetto della città. Nel dibattito di domani introdurranno i lavori il presidente dell’Ordine degli Architetti dott. Fulvio Naso, e l’assessore all’urbanistica avv. Paolo Romeo. Sarà presente con una sua relazione l’arch. Prof. Lucio Barbera autore del progetto. Il dibattito sarà aperto a tutti e costituirà l’occasione per quanti vogliono intervenire per dare un contributo di idee alla scelte progettuali eseguite dal prof. Barbera”
Gazzetta del Sud del 19 maggio 1987: “ Dibattito sulla tematica del Lungomare – I rilievi tecnici e le critiche modificheranno il progetto? – L’iniziativa dell’Amministrazione Comunale, ha dato la possibilità a cittadini e tecnici di dire la loro sull’importante argomento.” Darà conto dei numerosi interventi registrati ed in particolare sottolinea: “Il prof. Barbera ha esordito dicendo che è raro che i progetti di architettura riguardanti i problemi della città e quindi la sua storia, abbiano una partecipazione della cittadinanza come quella attuata a Reggio. E’ un fatto di grande rilievo che non va dunque sottovalutato.” … “La tematica del Lungomare è stata affrontata con rilievi di carattere tecnico e con contributi di idee senza esclusione di toni critici che potrebbero migliorare la soluzione progettuale proposta.”
Gazzetta del Sud - 27 maggio 1987: “Continua il dibattito sulla sistemazione del Lungomare – Perché non sottrarre al traffico il tratto Viale G. Zerbi – Piria – L’arch. Sergio Quattrone si riferisce alla strada a scorrimento veloce che prenderà il posto dell’attuale carreggiata. Altra iniziativa, perimetrare il verde attuale.” . Il punto controverso nel dibattito era stato rappresentato dalla previsione della strada a scorrimento veloce prevista a ridosso della intubata che avrebbe e così, con grande lungimiranza così prosegue la nota dell’arch. Quattrone: “ Altrettanto dicasi per la dimensione-sezione della infrastruttura a scorrimento veloce: ridurre la sezione della stessa per offrire un più adeguato spazio alla funzione pedonale della passeggiata, permettendo anche di sovrapporsi di servire anche, oltre all’accesso, luoghi di ristoro stagionale, garantendo così un’abitudine corrente, ritengo sia una correzione che l’Ente locale deve opportunamente valutare. Ma l’accorgimento importante, a mio avviso, non risiede nel fatto o nella polemica, strada a scorrimento veloce-si o strada a scorrimento veloce-no; se vogliamo, prima dell’intervento delle ferrovie dello stato. L’attuale lungomare era separato dalla spiaggia non solo dalla linea ferroviaria, bensì da una strada veramente a scorrimento veloce, che era la cosiddetta via Marina Bassissima, poi la ferrovia, ed ancora una strada carrabile che serviva non soltanto l’attuale Lido, bensì il Circolo Polimeni sino alla cosiddetta Pescheria. Se questa è la storia, la vera scelta utile e coraggiosa consiste nel sottrarre al traffico il tratto che va da viale G. Zerbi-angolo via Roma, a Piazza Indipendenza, e da questa tutta l’attuale via Marina bassa fino alla pineta prospicente l’istituto tecnico Piria. Perimetrare l’attuale verde in un unicum progettuale facendo di questo spazio uno dei più moderni giardini del mediterraneo: in tale direzione, ritorno ad una mia decennale idea, predisporre questo enorme giardino, come possibile sito atto ad un moderno museo all’aperto capace di accogliere le sculture di tutti i grandi contemporanei e non, dai Bronzi di Riace, a Moore, Golder, Manzù. Messina e così via. Il tutto in un giardino che potrebbe diventare testimonianza costante di una ricerca botanica unica nel suo genere per quanto concerne la macchia mediterranea.”
Ed è ancora Gazzetta del Sud del 9 luglio 1987 che si chiede “L’elettrificazione dell’intubata era stata promessa entro il giugno di quest’anno ed invece non è stata ancora realizzata. Intoppi pare siano accaduti nel tratto all’altezza di S. Caterina: quando saranno superati però non è dato saperlo. Eppure, è indispensabile ultimare questi lavori al più presto perché soltanto così sarà possibile portare il binario, attualmente deviato verso mare, nell’intubata, dando in tal modo la possibilità di avviare un discorso concreto sulla sistemazione urbanistica del lungomare. Per la quale è noto che sono disponibili 40 miliardi dell’Ente Ferrovia e che è pronto un progetto, quello del prof. Barbera, che non gode di consensi unanimi, ma che sarebbe opportuno cominciare a stabilire in cosa va corretto e modificato, passando così veramente alla parte finale della realizzazione della copertura della linea ferroviaria, iniziata quasi quindici anni fa.”
L’assessorato all’urbanistica con i suoi tecnici aveva registrato tutti i rilievi mossi al progetto Barbera sia dai tecnici, dagli ordini professionali e dai cittadini ed aveva rappresentato al professore Barbera la opportunità di prevedere alcune modifiche capaci di recepire alcune indicazioni riguardanti la strada a scorrimento veloce secondo le indicazioni pubblicamente espresse dall’arch. Quattrone.
4 novembre 1987 - Dibattito nel corso della seduta del consiglio comunale sul tema del finanziamento del lungomare da parte delle ferrovie dello stato
Cotroneo: … Vorrei sapere se i 41 miliardi che dovrebbero essere domani deliberati dal CdA delle ferrovie dello Stato serviranno a completare l’opera serviranno soltanto in parte rispetto cioè rispetto ad un progetto inventato …
Musolino: no no consigliere mi perdoni sono per l’arredo urbano questi sono 41 miliardi
Cotroneo: che qualcuno ha offerto alla città e per questo diciamo dovrà essere un benemerito
Cotroneo: della esperienza del passato che elaboriamo un progetto faraonico poi non abbiamo i mezzi di finanziamento e ritorniamo a ridurlo aggiungendo opere inutili a delle opere inutili
Musolino: ma non è così
Cotroneo: sono scomparsi sia i 5 miliardi sia la parte che è stata messa in gara se siamo in chiaro con queste cose.
Musolino: Sono 41 miliardi per l’arredo urbano non per le opere del raddoppio
Cotroneo: ed allora noi non ma attenzione non vorremmo saremmo in grave colpa con noi stessi se questi finanziamenti costituiranno alibi o situazioni strumentali per cui tutto non è chiaro e tutto si deve distruggere per cominciare da capo.
Musolino: Grazie consigliere ma i 41 miliardi sono per l’arredo urbano e non c’entrano niente con le opere della Ferrovia che sono cose a parte che si fa le ferrovie con il contratto che ha con la Gambogi. Il raddoppio del binario ha la sua storia del doppio binario questo è l’arredo urbano, 41 miliardi per l’arredo urbano
Romeo: … Il CDA delle ferrovie domani ha all’odg la delibera di finanziamento delle opere di sistemazione dell’arredo viario ed urbano del Lungomare di Reggio Calabria. Ritengo che gli interventi che si sono susseguiti richiedono una riflessione pacata ed approfondita. Le ferrovie che in questo momento hanno come presidente un nostro concittadino l’on. Ligato, si apprestano a stanziare una consistente somma per la sistemazione del lungomare, avviare e completare lavori cominciati oltre 15 anni orsono e questo rappresenta un evento di estremo interesse, un evento importante che va salutato come il sindaco lo ha salutato con il telegramma inviato alle ferrovie in termini positivi ringraziando quanti si fanno carico di questo problema dopo tanti anni di vertenze che abbiamo avuto con il Ministero e con le Ferrovia.
…. Il Progetto esecutivo del prof. Barbera è stato depositato alla 1 commissione il 15 aprile 1987
Torniamo ai fatti successivi al 5 novembre 1987
Il sindaco Musolino dopo il 5 novembre 1987 invia un secondo telegramma alle ferrovie dello stato per segnalare che il progetto approvato e finanziato dal Consiglio di amministrazione dell’Ente non era stato deliberato dal Consiglio comunale.
Uno schiaffo pubblico a Ligato.
Ligato risponde tempestivamente convocando il Consiglio di Amministrazione per la successiva settimana con all’odg la revoca della precedente delibera di finanziamento.
La delibera di approvazione del progetto e del relativo finanziamento verrà revocata.
Musolino era a conoscenza del progetto Barbera, sapeva della manifestata disponibilità delle ferrovie dello stato a finanziare?
Certamente non soltanto aveva piena conoscenza in quanto la circostanza era di dominio pubblico.
Già dal mese di aprile dello stesso anno la stampa locale aveva dato ampio risalto al fatto, per un mese nel mese di maggio del 1987 era stata organizzata una mostra alla stazione Lido con l'esposizione di un plastico del progetto.
E’ il sindaco Musolino, che presiede una seduta del Consiglio comunale del mese di ottobre, che difendeva il progetto e garantiva al consigliere di opposizione Nino Cotroneo, che l’importo di 47,5 miliardi era destinato sicuramente per l’arredo urbano del lungomare e non già per la rete ferroviaria.
Ed allora cosa è accaduto sì da determinare quella improvvisa iniziativa di Musolino.
Fu lui stesso a spiegarmelo quando chiesi spiegazioni.
Mi riferì che aveva avuto la visita da parte di tre consiglieri comunali, due della DC di cui un assessore della corrente di Ligato ed uno del PCI, i quali gli avevano insinuato che dietro quel finanziamento vi era un interesse tangentizio da parte di una componente dc e che furono loro stessi a sollecitargli una iniziativa capace di sventare il malaffare suggerendogli di rappresentare la circostanza della mancata approvazione del progetto da parte del Consiglio Comunale.
Il dopo revoca
Il primo intervento è del capo gruppo del PCI.
Gazzetta del Sud del 16 novembre 1987 titola: “La grave incapacità di varare progetti".
Ha suscitato non poche polemiche, in città, la revoca della delibera – da parte del consiglio di amministrazione delle ferrovie dello stato - di 47 miliardi per la sistemazione urbanistica del lungomare. L’atto delle ferrovie dello stato significa che Reggio non può disporre per il momento di una somma tanto cospicua, che l’incapacità di approvare un progetto dopo tanto tempo disponibile ha provocato una penalizzazione tanto pesante ad una città che viceversa ha tanto bisogno di mezzi per risolvere i propri problemi ed emergere dal degrado. Afferma l’ing. Pangallo: la sospensione dei 47 miliardi è la conseguenza di una improvvisazione nei metodi di governo degli amministratori della città … la città perde molti finanziamenti per una incapacità a presentare progetti regolarmente redatti. … L’ipotesi progettuale, trasmessa in modo viziato al consiglio di amministrazione dell’Ente Ferrovie è solo il contributo di un tecnico mai incaricato dall’amministrazione comunale a redigere un progetto esecutivo. Pangallo afferma categorico che “ora bisogna riparare i danni. Il consiglio di amministrazione dell’Ente Ferrovie ha ribadito la volontà di mantenere il finanziamento a condizione che il Consiglio Comunale approvi un progetto.” Ed è sempre Pangallo che propone “fare allestire un progetto con la massima celerità". Inviarlo in commissione per l’approvazione seduta stante e con altrettanta rapidità sottoporlo al proprio vaglio.”
Poi il gruppo consiliare del PSI
Gazzetta del Sud - 19/11/1987 titola: La revoca dei 47 miliardi - Il PSI ha chiesto spiegazioni.- Interrogazione del gruppo consiliare socialista al sindaco, avv. Michele Musolino, per conoscere quali comunicazioni l’Ente per le ferrovie dello Stato ha dato al Comune in merito alla revoca del finanziamento di 47 miliardi per il completamento dei lavori nel territorio urbano interessato dalla rete ferroviaria. I socialisti evidenziano che “attraverso la stampa si è appresa la notizia che l’Ente ferrovia dello Stato ha revocato un proprio precedente provvedimento, con cui destinava il cospicuo finanziamento assunto, sulla base di una comunicazione del comune che certamente non conteneva elementi sulla piena legittimità del progetto dell’architetto Lucio Barbera, tali da indurre in errore l’Ente per le ferrovie dello Stato. Si chiede inoltre di sapere dal Sindaco se non ritiene opportuno protestare fermamente con l’Ente che ha, con decisione troppo rapida, per non rilevare il carattere di strumentalità del provvedimento, revocato il finanziamento senza chiedere al Comune di regolarizzare la progettazione per la realizzazione delle opere che il finanziamento doveva consentire di realizzare.
Il gruppo del PCI ritiene che il progetto Barbera fosse stato irregolarmente affidato ed altrettanto irregolarmente fosse stato inoltrato all’Ente Ferrovia in quanto non approvato dal Consiglio Comunale. Il gruppo del PSI invece rileva soltanto la mancanza di approvazione del progetto da parte del Consiglio comunale.
Da ciò le due proposte riparatorie diverse: Il PCI propone l’affidamento di un nuovo incarico per la redazione di un nuovo progetto mentre il PSI, rileva la sospetta e strumentale revoca della ferrovie dello stato, propone la regolarizzazione del progetto attraverso la sua approvazione da parte del Consiglio comunale.
Ma dove erano i consiglieri comunali del PCI e del PSI componenti la 1^ commissione consiliare alla quale era stato trasmesso il progetto Barbera per essere esaminato per potere essere trasmesso al consiglio comunale per l’esame e la eventuale approvazione?
Dove erano i consiglieri di quei gruppi consiliari quando i quotidiani locali e le emittenti locali riportavano la notizia del progetto Barbera dall’11 aprile 1987, dove erano quando migliaia di cittadini visitavano la mostra La Città ed il mare dove era esposto il plastico del progetto e dove si svolgevano dibattiti sulla proposta progettuale?
Dove erano quando l’on. Vico Ligato manifestava disponibilità a finanziare adeguatamente gli interventi necessari alla ristrutturazione del Lungomare.?
Perché non hanno mai mosso alcuna osservazione alle modalità di affidamento dell’incarico al prof. Barbera che lo svolgeva a titolo gratuito?
Perché invocano una eccezionale rapidità dell’esame di un redigendo nuovo progetto da parte della 1 commissione mentre dal 15 aprile 1987 in avanti non si sono mai preoccupati di chiedere l’esame del progetto Barbera?
Perché vogliono un nuovo progetto e cosa comporterà l’adozione di questa nuova procedura?
Il 12 dicembre del 1987 l’on. Ligato incontra la 1 commissione consiliare.
Scoppia la pace tra le Ferrovie ed il comune.
Il comune di Reggio Calabria, con delibera del consiglio comunale n. 34 del 20 gennaio 1988, ha riservato all'Ente ferrovie dello stato il compito di predisporre un progetto sotto la vigilanza e le direttive della stessa Amministrazione comunale.
L'Ente ferrovie dello stato previa autorizzazione del CDA n. 7/A del 16 maggio 1988, ha affidato la progettazione generale dell'intervento al gruppo composto dal professor Nicoletti, dal
professor Torrieri, dal professor Anselmi, dal professor Imbesi.
Chi ha indicato i nuovi progettisti all’Ente Ferrovia? Quali sono i gruppi politici di riferimento di quegli insigni professionisti?
Dopo vari incontri e discussioni le ferrovie dello stato con nota del 19 marzo 1990 hanno trasmesso al comune di Reggio Calabria gli elaborati progettuali relativi alla progettazione generale su
scala urbanistica, che prevede la realizzazione di 12 singoli progetti.
Il comune di Reggio Calabria con deliberazione del consiglio comunale n. 679 del 23 marzo 1989, ha approvato la suddetta progettazione urbanistica ed ha autorizzato l'Ente ferrovie dello stato a procedere all'affidamento della progettazione architettonica di massima.
L'Ente pertanto ha provveduto mediante gli stessi progettisti alla redazione del progetto architettonico di massima recependo le ulteriori indicazioni del comune, dopo l'esame della progettazione su scala urbanistica.
Il 9 luglio 1991 è stata trasmessa al comune la progettazione architettonica di massima che si compone complessivamente di 12 progetti attuativi di cui 10 presentati e due non ancora ultimati.
Il piano di ristrutturazione per il risanamento e lo sviluppo dell'Ente ferrovie dello stato approvato con decreto interministeriale del 30 aprile 1990 n. 481 prevedeva uno stanziamento di 86 miliardi per la realizzazione dell'intervento di sistemazione urbanistica del lungomare della città.
In seguito con delibera della Giunta del 21 febbraio 1992 n. 1032 il comune di Reggio Calabria ha approvato il progetto architettonico di massima predisposto dalle ferrovie dello stato dando priorità a quattro interventi e chiedendo nuove soluzioni per il nodo relativo all'uscita della galleria artificiale. Il comune però non ha mai restituito alle ferrovie dello stato il progetto vidimato pertanto le ferrovie dello stato non hanno potuto redigere la progettazione esecutiva.
A questo punto, si è pensato di poter risolvere il problema con un accordo di programma tra il comune, le Ferrovie e il Ministero delle Aree Urbane prelevando dei fondi dalla legge
246/89.
Il Ministero delle Aree Urbane, attraverso il Comitato predisposto dall'articolo 1 decreto-legge 166 dell'8 maggio 1989 convertito in legge 246/89, nel quale interveniva il Sindaco, ha individuato sulla base degli elaborati progettuali come interventi prioritari le opere riportate nei progetti attuativi indicati con i numeri 1-2-3-4-7-8 per complessivi 114 miliardi di lavori. Il "Comitato" ha dichiarato disponibile una cifra di 100 miliardi, di cui solo 86 miliardi sono a carico delle ferrovie dello stato mentre i restanti 14 miliardi sono a carico della legge 246/89.
Inoltre il Comitato ha previsto altri due interventi per la realizzazione dei due parcheggi rispettivamente di 500 e 700 posti auto ubicati in prossimità dei torrenti Annunziata e
Calopinace. Per i lavori relativi a questi parcheggi, necessitano 28 miliardi circa che sono a carico della legge 122/89 essendo stati gli stessi inseriti nel piano di finanziamento.
Successivamente il consiglio comunale veniva sciolto ed interveniva la gestione commissariale.
In data 15 febbraio 1993 con prot. AD 93/000519 l'Amministratore delegato delle ferrovie dello stato comunicava al Commissario che i finanziamenti previsti per i lavori del lungomare nell'accordo di programma del 1992 non trovavano copertura e che tali fondi si potevano eventualmente trovare in fase di revisione del Contratto di Programma nel corso del 1993.
Il Commissario ne prendeva atto e l'iter si arrestava.
Sarebbe interessante sapere l’ammontare delle parcelle liquidate ai progettisti incaricati dalle ferrovie dello stato e mettere a confronto tale somma con quella liquidata al professor Barbera.
L’elettrificazione della linea interrompeva nuovamente la riconquistata libertà visiva verso lo Stretto determinando l’esigenza di trovare una nuova soluzione per ristabilire il rapporto tra la città e il mare. La risposta dell’Ente Ferrovie dello Stato arrivò alcuni anni dopo con la proposta di interrare il tracciato ferroviario e creare un sistema di giardini pensili affacciati sul mare. Il progetto elaborato dall’arch. Manfredi Nicoletti venne in seguito ridimensionato realizzando soltanto il tunnel ferroviario. Seguirono le proposte di sistemazione architettonica dell’arch. Lucio Barbera, scartata dopo un intenso dibattito, e quella dell’arch. Alessandro Anselmi (in gruppo con lo stesso arch. Nicoletti e con l’ing. Imbesi) anch’essa non recepita. Per opera del Sindaco Italo Falcomatà, coordinato nei rapporti con l’Ente Ferrovie dal consigliere Giuliano Quattrone, si è poi riusciti a indirizzare verso una conclusione i termini della riqualificazione, cogliendo appieno i termini del confronto avviati sul finire degli anni Ottanta con la mostra “La città e il mare”. La nuova definizione dell’affaccio sullo Stretto ha ampliato lo spazio pedonale su due livelli, che ha alternato filari di palme a specie esotiche e mediterranee, che ha realizzato presso l’antico molo di Porto Salvo l’arena dello Stretto ed ha raccordato la preesistente struttura del lido comunale, valorizzando la nuova stazione Lido, oggi si propone a chi visita la città e stimolando una superba visione del mare.
tratto da "Reggio Città d'Arte"- Daniele Castrizio, Maria Rosaria Fascì, Renato G.Laganà.
PRESENTATO L’11 maggio del 1993
Ai Ministri dei trasporti, dell'ambiente e per le aree urbane. Per sapere
premesso che:
il raddoppio della linea ferroviaria nel tratto Villa San Giovanni - Reggio Calabria Centrale, i cui lavori sono iniziati nel 1971, pur dotando l'area di un'importante opera, ha però
determinato una situazione di precarietà, di abbandono e incompiutezza nell'assetto viario e urbanistico circostante.
In conseguenza a tali effetti, l'Ente ferrovie dello stato con deliberazione del CDA n. 627 del 5 novembre 1987 e n. 662 del 12 novembre 1987, ha stabilito di procedere alla sistemazione viario-urbanistica della zona urbana compresa tra i torrenti
Annunziata e Calopinace, più incisivamente interessata dal raddoppio e dalla copertura della linea ferrata.
Il comune di Reggio Calabria, con delibera del consiglio comunale n. 34 del 20 gennaio 1988, ha riservato all'Ente ferrovie dello stato il compito di predisporre un progetto sotto la vigilanza e le direttive della stessa Amministrazione comunale.
L'Ente ferrovie dello stato previa autorizzazione del CDA n. 7/A del 16 maggio 1988, ha affidato la progettazione generale dell'intervento al gruppo composto dal professor Nicoletti, dal professor Torrieri, dal professor Anselmi, dal professor Imbesi.
Dopo vari incontri e discussioni le ferrovie dello stato con nota del 19 marzo 1990 hanno trasmesso al comune di Reggio Calabria gli elaborati progettuali relativi alla progettazione generale su
scala urbanistica, che prevede la realizzazione di 12 singoli progetti.
Il comune di Reggio Calabria con deliberazione del consiglio comunale n. 679 del 23 marzo 1989, ha approvato la suddetta progettazione urbanistica ed ha autorizzato l'Ente ferrovie dello stato a procedere all'affidamento della progettazione architettonica di massima.
L'Ente pertanto ha provveduto mediante gli stessi progettisti alla redazione del progetto architettonico di massima recependo le ulteriori indicazioni del comune, dopo l'esame della progettazione su scala urbanistica.
Il 9 luglio 1991 è stata trasmessa al comune la progettazione architettonica di massima che si compone complessivamente di 12 progetti attuativi di cui 10 presentati e due non ancora ultimati.
Il piano di ristrutturazione per il risanamento e lo sviluppo dell'Ente ferrovie dello stato approvato con decreto interministeriale del 30 aprile 1990 n. 481 prevedeva uno stanziamento di 86 miliardi per la realizzazione dell'intervento di sistemazione urbanistica del lungomare della città.
In seguito con delibera della Giunta del 21 febbraio 1992 n. 1032 il comune di Reggio Calabria ha approvato il progetto architettonico di massima predisposto dalle ferrovie dello stato dando priorità a quattro interventi e chiedendo nuove soluzioni per il nodo relativo all'uscita della galleria artificiale. Il comune però non ha mai restituito alle ferrovie dello stato il progetto vidimato pertanto le ferrovie dello stato non hanno potuto redigere la progettazione esecutiva.
A questo punto, si è pensato di poter risolvere il problema con un accordo di programma tra il comune, le Ferrovie e il Ministero delle Aree Urbane prelevando dei fondi dalla legge
246/89.
Il Ministero delle Aree Urbane, attraverso il Comitato predisposto dall'articolo 1 decreto-legge 166 dell'8 maggio 1989 convertito in legge 246/89, nel quale interveniva il Sindaco, ha individuato sulla base degli elaborati progettuali come interventi prioritari le opere riportate nei progetti attuativi indicati con i numeri 1-2-3-4-7-8 per complessivi 114 miliardi di lavori. Il "Comitato" ha dichiarato disponibile una cifra di 100 miliardi, di cui solo 86 miliardi sono a carico delle ferrovie dello stato mentre i restanti 14 miliardi sono a carico della legge 246/89.
Inoltre il Comitato ha previsto altri due interventi per la realizzazione dei due parcheggi rispettivamente di 500 e 700 posti auto ubicati in prossimità dei torrenti Annunziata e
Calopinace. Per i lavori relativi a questi parcheggi, necessitano 28 miliardi circa che sono a carico della legge 122/89 essendo stati gli stessi inseriti nel piano di finanziamento.
Successivamente il consiglio comunale veniva sciolto ed interveniva la gestione commissariale.
In data 15 febbraio 1993 con prot. AD 93/000519 l'Amministratore delegato delle ferrovie dello stato comunicava al Commissario che i finanziamenti previsti per i lavori del lungomare
nell'accordo di programma del 1992 non trovavano copertura e che tali fondi si potevano eventualmente trovare in fase di revisione del Contratto di Programma nel corso del 1993.
Il Commissario ne prendeva atto e l'iter si arrestava. Sarebbe, ora, necessario ricercare i finanziamenti, formare una commissione di tecnici delle ferrovie dello stato e del comune che definiscano le priorità dell'intervento e che valutino i costi, che formalizzino l'accordo ferrovie dello stato-comune e che riescano a far partire i lavori del lungomare.
Per tale intervento, si sono stimati lavori per circa 40 miliardi -:
quali iniziative intende prendere il Governo al fine di ottemperare agli impegni assunti e più volte ribaditi in considerazione dello stato di degrado in cui versa il lungomare
della città di Reggio Calabria a seguito di lavori ferroviari iniziati nel 1971;
se non ritengano utile i ministri competenti di formare una commissione ad acta composta da tecnici delle ferrovie dello stato, del comune, del Ministero delle Aree urbane per definire in tempi brevissimi i lavori di ultimazione dell'assetto urbanistico e dell'arredo urbano del citato lungomare;
quali direttive intendono impartire agli organi competenti per la soluzione di un problema che ha degradato la parte più bella della città di Reggio Calabria da oltre vent'anni.
Rassegna Stampa
69.11.30 - Si utilizzi il primo miliardo per l'eliminazione della cortina.pdf
82.06.27 - Una nuova strada lungo il mare da S. Caterina fino alle omeca.pdf
83.03.24 - Lungomare - Inevitabile il degrado se non si interviene.pdf
83.08.18 - Discussa la procedenza il caso Gambogi.pdf
83.12.21 - Il Pci non approva la procedura peri il Lungomare.pdf
84.01.27 - Dieni - sì è atteso quasi un ventennio per constatare la malafede delle FS.pdf
84.02.01 - Arredo urbano ed il raddoppio facce parallele del lungomare.pdf
84.02.02 - E' difficile sperare nel varo della giunta.pdf
84.02.04 - S'insedia il Consiglio rinvio per la giunta.pdf
84.02.29 - Nel rifare la plastica al lungomare occorre anche un architetto del verde.pdf
84.03.04 - Cinque miliardi per l'area interessata al raddoppio FSRS.pdf
84.03.14 - La regione da parere favorevole alla sistemazione del Lungomare.pdf
84.03.26 - Delibe Consiglio Comunale n. 17.84 Lungomare 1984.pdf
84.03.27 - Un si condizionato alle FSRS.pdf
84.04.01 - Ragioni tecniche suggeriscono la priorità ai lavori del viadotto Santa Caterina.pdf
85.10.15 - Deleghe, tutti le vogliono ma ancora non si vedono.pdf
85.10.17 - Sintetica panoramica dei problemi cittadini.pdf
85.11.12 - Metano e pista 156.33.pdf
85.11.16 - Come dovrebbe avvenire la sistemazione del Lungomare.pdf
85.11.26 - Territorio e PRG architetti ed assessore a confronto.pdf
85.12.15 - Ambizioso progetto futurista.pdf
86.02.15 - RS Ligato si accomiata dagli elettori.pdf
86.04.04 - Condono edilizio pioggia di domande.pdf
86.04.29 - Restauro abitazioni.pdf
86.06.14 - Forse altri dieci miliardi per completare il lungomare.pdf
86.07.15 - Entro l'87 (se tutto andrà bene) il lungomare comincerà a cambiare.pdf
86.10.01 - Il Rotary sveglia l'attenzione sui grandi problemi della città.pdf
86.10.19 - In un incontro di Mallamo con i sindacati.pdf
86.10.23 - Il consiglio approva.pdf
86.10.25 - RS Ritardi nei lavori della Gambogi.pdf
87.01.19 - Il consiglio ha approvato altri mutui per 5 miliardi.pdf
87.04.11 - Dall'ente FS 37 miliardi e mezzo per la sistemazione del lungomare.pdf
87.04.18 - Aiuole, alberi, passeggiate e cavalcavia, ecco come si presenterà il lungomare.pdf
87.04.23 - Perchè tanto cemento fin dentro il mare.pdf
87.05.03 - Mostra la città e il mare.pdf
87.05.16 - Domani alla stazione lido dibattito sul lungomare.pdf
87.05.19 - I rilievi tecnici e le critiche modificheranno iol progetto.pdf
87.05.23 - Tardivo e senza idee il progetto della sistemazione dle lungomare.pdf
87.05.27 - Perchè non sottrarre la traffico il tratto viale Zerbi - Piria .pdf
87.05.27 - Perchè non sottrarre la traffico il tratto viale Zerbi - Piria 2.pdf
87.07.04 - L'assessore Romeo illustra gli interventi FF SS.pdf
87.07.09 - Copertura regolare assicura il comune.pdf
87.09.01 - Approvati mutui per altri cinque miliardi.pdf
87.11.16 - La conferma viene dall'ente Ferrovie - La grave incapacità di varare progetti.pdf
87.11.19 - La revoca dei 47 miliardi RS.pdf
88.05.19 - La città ed il mare.pdf
88.05.20 - Nessuno si preoccupa del lungomare.pdf
88.10.28 - Destinato a sparire lo schermo in costruzione sul lungomare.pdf
88.10.28 - La griglia metallica piazzata sul lungomare un vero sfregio alla bellezza della città.pdf
88.10.31 - Nessuno si preoccupa delle brutture che hanno ormai invaso il lungomare.pdf
89.01.10 - E' bastato abbattere il muro di cinta.pdf
89.02.13 - Diverse soluzioni per il lungomare.pdf
89.03.25 -Finalmente approvato il progetto del lungomare.pdf
89.04.18 - Completamento del lungomare - il comune chiede un mutuo di 800 milioni.pdf
89.11.15 - Rivalutare il cuore della città.pdf
90.02.17 - La convenzione sa di tangenti.pdf
90.03.19 - Ente FS - stanziati 40 miliardi per sistemare la via Marina.pdf
90.07.12 - Lungomare, indietro non si torna 1.pdf
90.07.12 - Lungomare, indietro non si torna 2.pdf
90.09.14 - Lungomare, ancora in tempo per una idonea sistemazione.pdf
90.09.24 - Lungomare, la città non accetterà alcun ruolo subalterno all'Ente FS 58.pdf
90.12.05 - Il Psdi sulla sistemazione del lungomare - Chiesto il riesame della delibera.pdf
91.07.02 - Restituiremo alla città il suo più bel chilometro.pdf
91.07.18 - Cingari sul lungomare.pdf
91.07.31 - Lungomare presentato il nuovo progetto.pdf
91.07.31 - Lungomare, Commissione edilizia contro i Gazebo.pdf
91.08.07 - Una iniziativa veramente strana.pdf
91.10.24 - Sostituite a proposte parziali altre arbitrarie e non richieste.pdf