1968
VALLE GIULIA
Elenco Racconti
Valutazione del gruppo ex missini
Come il sistema politico ed amministrativo della città di Reggio Calabria, negli anni 80, ha valutato la scelta e l’operato del gruppo di dissidenti missini può ricavarsi dalle dichiarazioni rese innanzi alla Corte di Assise di Reggio Calabria da alcuni protagonisti di quella stagione politica nel procedimento penale n. 16.95 R.G.ASS. che vedeva imputato l’avv. Paolo Romeo.
FALCOMATÀ ITALO (Udienza del 15/10/1998), LICANDRO AGATINO (Udienza del 24/09/98), ZAVETTIERI SAVERIO (Udienza del 16/07/98), BIASI ANTONINO (Udienza del 15/07/1998), CRISPO LETTERIO (Udienza del 09/07/1998), AZZARÀ FRANCESCO (Udienza del 09/07/1998), BATTAGLIA PIERO (Udienza del 11/12/1997).
ITALO FALCOMATA’. Udienza del 15/10/1998
AVVOCATO TOMMASINI: E senta, abbiamo detto, sindaco, che sostanzialmente Lei dal 1980, sia prima come PCI poi come PS ha avuto sempre un ruolo nell’attività politica, diciamo dal 1980 in poi. La domanda che Le faccio è questa: Lei ricorda se mai vi furono elementi di denuncia politica nei confronti dell’operato dell’assessore Romeo?
AVVOCATO TOMMASINI: Come amministratore, sì
FALCOMATA’ ITALO: I trascorsi diciamo dell’avvocato Romeo rispetto alle altre questioni Freda/Ventura, sono diciamo di un altro… di altro aspetto. Sotto l’aspetto amministrativo, se critica veniva fatta dal fronte del centro sinistra, Romeo era quella di essere una sorta di spirito critico, lui, nei confronti di come si sviluppava l’attività di governo del centro – sinistra in città.
FALCOMATA’ ITALO: Sì. Il… se posso essere diciamo così un po’ capace di utilizzare il politichese, era un po’ questa la… la linea di dissidio, tra chi aveva una concezione più moderna del ruolo delle amministrazioni degli enti locali e chi, invece, si avviava sempre sulla strada di prima insomma, della erogazione, ecco, dei servizi, non di modernizzazione degli stessi.
Cioè Romeo, con tutti i socialdemocratici però ecco, questa era un po’ la linea.
Portatore com'era di una esigenza di rinnovamento della tecnica amministrativa, poi difficilmente riusciva a conciliare questa novità con il favore alla persona, ecco. Un clientelismo di basso livello, mentre la città aveva bisogno di un piano regolatore rinnovato, di una urbanistica a sua dimensione, di una ragioneria che fosse all’altezza di una città che aveva il 50% di evasori dall’obbligo di tariffe, tasse e contributi, e questa spinta verso un comune più moderno mal si conciliava con la pratica da seguire al tizio e al caio, e questa…
No. Posso, se… cioè noi avevamo l’impressione, e dico “noi” perché molte volte abbiamo parlato dell’avvocato Romeo anche nel gruppo, di avere un interlocutore rispetto… e anche valido rispetto ad alcune nostre linee programmatiche nei confronti della città, cioè questo bisogno della città di contare di più, nella politica però, ecco, non nelle “camere caritatis”. Questo bisogno della città di avere delle centrali di attività politica, ecco, nel… nell’avvocato Romeo ma anche nel… negli altri suoi compagni di gruppo, si individuava questa volontà, per un verso. Per l'altro verso, quando è stato assessore, non abbiamo avuto modo, assolutamente, di individuare in una utilizzazione dell’assessorato, per esempio, ora dell’Urbanistica, che era uno degli assessorati più diciamo…
AVVOCATO TOMMASINI: A rischio?
FALCOMATA’ ITALO: Per un verso a rischio, ma anche più tenuti d’occhio perché si tratta della gestione del territorio e si può anche determinare un danno e una fortuna.
O l’assessorato alla… alle Finanze. Io ho ereditato, per esempio, 110 milioni di debiti fatti fuori bilancio, ecco, nella… la correttezza di un amministratore si vede anche se in quella… in quel periodo l’uso delle finanze della certificazione è stata secondo noi ma… oppure noi, ecco, noi non abbiamo avuto modo di individuare, in quel comportamento, la presenza di un assessore che facesse più gli interessi esterni che non quelli del… dell’ente. Molte volte anche abbiamo avuto motivo di collaborazione. Certo, la politica complessiva del centrosinistra a Reggio Calabria non aiutava queste novità, era un… non aiutava queste novità per cui si notava da parte nostra anche uno sforzo da parte di Romeo di convivere e di essere se stesso. Poi il 1990/1991 ha un po’ determinato altri passaggi in altre istituzioni, in cui lo stato si articola noi lo abbiamo un po’ perduto di vista. Però sono stati gli anni tra il 1986 e il 1989 quelli in cui la città si trovò di fronte a questa grande opportunità: precostituire, predeterminare le condizioni di una modernità o continuare ad essere la città periferica, meridionale, sonnolenta, quella che era più considerata un trampolino per poche persone, per andare sempre politicamente ad altre stanze regionali o statali anziché la città che si avvantaggia di una classe dirigente che pensa a come costituire le condizioni di una città moderna, insomma, ecco.
AGATINO LICANDRO. Udienza del 24/09/1998
L’avvocato Romeo, contrariamente a tanti altri, anche esponenti del mio partito e del Partito Socialista, l’avvocato Romeo era uno che si preoccupava di illustrare i suoi programmi, e parlava ovviamente di progetti, di idee per lo sviluppo della città.
Quindi, si comportava come un politico puro.
AGATINO LICANDRO: Dalla… quella che era la mia esperienza eccetera, l’avvocato Romeo era uno che si preoccupava di progetti, di spiegare all’opinione pubblica qual era la sua idea per la città, cosa di cui, per esempio, non si preoccupava spesso il Partito Socialista o il mio stesso Partito insomma, e lo faceva in maniera abbastanza prorompente, nel senso con grafici e avendo sempre questa idea di dovere farsi sentire. E infatti il suo passaggio da una precedente esperienza politica, da oppositore a quello di politico di maggioranza, fu un passaggio difficile che, comunque, gli riuscì, riuscì nel suo caso, ecco.
Quindi, da parte mia la convinzione che io avevo è che lui fosse uno di quelli che si preoccupava anche dei… dei progetti della città e non invece di… di una mera gestione del potere, come era…
E posso dire, proprio per averlo frequentato, quindi eccetera, certamente non… in quella fase non… quando ho detto quella cosa, insomma, non mi sono… non mi riferivo certamente al gruppo del quale faceva parte l’avvocato Romeo. Accanto all’avvocato Romeo, in consiglio comunale, sedeva il dott. Carlo Colella, ottimo dermatologo, persona che conoscevo insomma, per quanto era nelle mie… ripeto, ma questa è una mia convinzione personale.
Spesso fastidioso sul piano politico, tant’è che era un poco anche difficoltoso poi, voglio dire, riuscire ad essere sereni perché la sua opposizione fu feroce nel… nei riguardi di alcune scelte che avevano fatto i partiti di maggioranza. Ma non si rivolse mai alla mia persona sul piano… con attacchi personali. Quindi, voglio dire, io non ho… io ho avuto la convinzione che, invece, l’avvocato Romeo, venuto fuori da un’esperienza di opposizione missina, faceva parte del Movimento Sociale, e quindi con una vita studentesca e vita politica rapportata ai tempi in cui ha vissuto questa esperienza, quindi tempi di… di scontri, anche spesso diversi da… da quelli a cui ero abituato io, fosse pervenuto nella maturità ad una scelta nei confronti di un partito di Governo che lo aveva portato a confrontarsi con un nuovo… con un modo diverso di fare politica, riuscendo però l’avvocato Romeo, al contrario di altri, a… ad integrarsi perfettamente in un sistema diciamo di democrazia che… anche se con le conseguenze che con la Prima Repubblica ci sono state e che mi hanno visto anche oggetto di provvedimenti restrittivi insomma.
Vede che la Giunta Musolino rappresentò, in qualche maniera, una rottura con il vecchio sistema, che poi ha fatto crollare tutto insomma.
E quell’esperienza venne difesa dal… dall’avvocato Romeo e strenuamente, tant’è che l’avvocato Romeo, in una riunione di Giunta, quando si doveva discutere se presentare o no queste dimissioni, fece di tutto per convincere gli altri a non dimettersi, a resistere.
Insomma, nel processo che si è svolto, che si è concluso in seconda… eh, e devo dire che io ho denunciato un periodo che riguardava la mia esperienza, è un episodio riguardante la mia esperienza amministrativa.
AVVOCATO CUTRUPI: Chi erano i protagonisti politici di questa…
AGATINO LICANDRO: Diciamo che non vi era il Partito Socialdemocratico, che era all’opposizione rispetto alla mia esperienza.
Ma per quanto riguarda un discorso, io ricordo che ho fatto l’assessore all’Urbanistica dopo di lui, al… al… l’assessore?… l'ho fatto per un breve periodo, e diciamo, per quello che… vedevo che l’ufficio aveva… funzionava rispetto al funzionamento della pubblica amministrazione, non tenendo conto di sollecitazioni, raccomandazioni, che pure erano presenti. Cioè, vi era un canovaccio, un… un ordine cronologico nelle pratiche da discutere in commissione edilizia, cioè tutti aspetti che, devo dire la verità, ho toccato con mano e che mi meravigliarono.
AVVOCATO CUTRUPI: Sorprendendo.
AGATINO LICANDRO: Io non escludo che ci sia qualcuno che, seguace politico o… eccetera, andasse a rivolgersi all’avvocato Romeo o a me per chiederci la cortesia di esaminare prima del… però si adottò un meccanismo all’interno della… del… dell’assessorato all’Urbanistica, per cui alla fine la speditezza delle pratiche che avevano ricevuto tutti i visti di conformità, era abbastanza buona. Quindi, questa cosa mi fece capire che l’avvocato Romeo cercava, nella sua esperienza politica, di comportarsi diversamente da tanti altri che, invece, per esempio in altri assessorati, cimiteri ed altro, invece facevano soltanto ed esclusivamente quello che gli veniva chiesto dal postulante di… di turno, insomma.
Romeo si alzava in consiglio comunale ed assumeva una posizione che non rispondeva né alla logica della maggioranza e né alla logica dell’opposizione. Quindi, una posizione spesso di gruppo… ovviamente parlava a nome del suo gruppo, ma una posizione individuale, cioè espressa a nome del suo gruppo politico e quindi certamente confrontata all’interno del suo gruppo, però che non rispondeva né alla logica della maggioranza e né alla logica dell’opposizione. Ecco, questo Le voglio dire.
ZAVETTIERI SAVERIO. Udienza del 16/07/1998
Il ruolo di Romeo nel sistema politico calabrese
AVVOCATO TOMMASINI: Senta onorevole, per quanto di Sua conoscenza l’avvocato Romeo, nel contesto politico ed istituzionale da Lei tracciato fino ad ora, quale ruolo ha esercitato nel sistema politico istituzionale calabrese? Secondo Lei, secondo le sue conoscenze.
ZAVETTIERI SAVERIO: Mah, non è facile personalizzare, nel senso che il PSDI aveva un ruolo secondario, cioè il PSDI in Calabria aveva un ruolo secondario non per carenza di uomini o di capacità, ma perché i due partiti maggiori, cioè la Democrazia Cristiana ed il Partito Socialista, erano largamente autosufficiente per le maggioranze negli enti locali. Quindi, il PSDI era comunque una forza aggiuntiva. Non credo che l’On.le Romeo, a meno che non avesse diciamo delle doti eccezionali, potesse avere un ruolo maggiore del suo partito. Era comunque un ruolo di scarso rilievo, non legato alla persona ma legato ad una condizione politica, per così dire, minoritaria rispetto agli altri.
Intanto il sistema politico reggino era debole e disgregato proprio per quel turnover al quale io mi riferivo prima. Cioè, non c'era una classe dirigente consolidata e stabile. Quindi, aveva… c'era una debolezza intrinseca, c'era un interesse degli altri partiti a livello regionale ad indebolire Reggio che veniva utilizzata come serbatoio elettorale.
AVVOCATO TOMMASINI: Benissimo.
Il rapporto di soggezione dei reggini rispetto alle altre province
ZAVETTIERI SAVERIO: Perché i ruoli politici primari…
AVVOCATO TOMMASINI: Esatto.
ZAVETTIERI SAVERIO: A livello dei partiti, dei grandi partiti, erano espressi da Catanzaro e da Cosenza. In più…
AVVOCATO TOMMASINI: Quindi, era una colonia di voti Reggio Calabria, sostanzialmente. ZAVETTIERI SAVERIO: Era un serbatoio di voti.
AVVOCATO TOMMASINI: Serbatoio di voti. Una colonia.
ZAVETTIERI SAVERIO: In più a… tant’è che erano i voti delle altre provincie che poi determinano l’eletto, in particolare nella DC, e tradizionalmente nel PSI fino al 1983, per la verità espressi dalle altre provincie, quindi c'era un rapporto di soggezione dei reggini rispetto alle altre province. Ma c’è di più: io, che mi sono occupato poco delle vicende del capoluogo, ma non per disinteresse ma per una scarsa presenza nelle istituzioni reggine essendo, per così dire, esterno alla politica non avendo presenze in quanto provenivo direttamente dal sindacato.
BIASI ANTONINO. Udienza del 15/07/1998
Il comportamento di Romeo assessore
AVVOCATO: In ragione di questa sua comune esperienza di giunta, con l’Avvocato Romeo, può dire alla Corte quale era il comportamento e il tipo di impegno politico ed amministrativo assunto dall’Avvocato Romeo, nell’epoca in cui era insieme a lei Assessore al comune di Reggio Calabria?
BIASI ANTONIO: Il ruolo dell’Avvocato Romeo in quel periodo in cui siamo stati sia Assessori che anche Consiglieri, era un ruolo conosciutissimo in città, perché era un ruolo di grande, di grande respiro. Cioè Paolo Romeo, l’Avvocato Romeo, il collega Romeo era, se possiamo dire, era famoso per le sue battaglie, per le sue avventure sui vari problemi della città, perché questa è una cosa che non si può assolutamente dimenticare. Ricordo quando era all’urbanistica, i grandi convegni sulla città, sull’assetto urbanistico, sui grandi problemi, sono delle cose che fanno parte della… cioè ricordi che fanno parte di questa città, allora era, fra l’altro tra l’85 e il ’90 erano ’91 – ’92, era momento di grande dibattito che c’era nella città di Reggio Calabria. Chi è di Reggio ricorda benissimo che in quel periodo non esisteva una settimana in cui non c’era un dibattito, sui problemi complessivi della città, anche poi è arrivato il decreto su Reggio fino agli anni ’92, certo, ora forse magari si meravigliano i signori, ma ora non c’è niente, quindi… Parlerò ogni problema che bisognava fare anche il piccolo campetto sportivo, presupponeva un grande, almeno, per quello che è la storia di questa città, la realtà un grande dibattito all’interno dei partiti, all’interno del Consiglio Comunale, con i collegi professionali, con gli architetti, io allora in quel periodo, mi pare, che Paolo Romeo fosse Assessore all’Urbanistica, infatti vi ricordate il fatto della via marina, della città, il mare…e Paolo Romeo era questo, aveva questo grande senso di fare politica sulle cose grandi, infatti era un po’, era un po’, diciamo, possiamo dire invidiato da tanti altri, perché aveva questa grande capacità di proporsi alla città in termini di grande… quindi affrontiamo tante discussioni sia in Consiglio Comunale, sui vari problemi, sia questi grandi rapporti che c’era la città. E lui parlava sia, diciamo come Assessore, come Amministratore, ma anche come la sua parte politica faceva queste cose che ancora, tant’è vero che ancora si ricordano.
L’avv. Romeo era amministratore attivo e presente nelle riunioni
AVVOCATO: Quindi l’Avvocato Romeo era un Assessore attivo, che partecipava assiduamente agli incontri e alle riunioni, o al contrario era un assenteista?
BIASI ANTONIO: Ma non si può dire diversamente, perché quello che ho detto prima conferma questa sua domanda, era attivo su tutti i problemi della città, sui problemi dei rioni, sui problemi complessivi, sui problemi che investono il futuro della città. Questa… così assolutamente, non mi risulta altro che fosse…
AVVOCATO: Grazie.
BIASI ANTONIO: …assenteista o meno. Era sempre presente in giunta…
AVVOCATO: Senta…
BIASI ANTONIO: …e spesso con grande, anche, scontro sui vari problemi, perché ognuno cercava di portare avanti le proprie idee politiche e la propria matrice culturale e politica che avevano.
Lo stile di correttezza dell’avv. Romeo
AVVOCATO: Lei era Assessore assieme all’Avvocato Romeo nei periodi in cui si svolsero le elezioni politiche, del 1987 e le elezioni regionali del 1990, elezioni, sia nell’87 sia nel ’90, nelle quali l’Avvocato Romeo fu candidato nella lista del partito Socialista Democratico Italiano, ricorda dottor Biasi, se in tali periodi elettorali, di consultazione elettorale, l’Avvocato Romeo frequentava i lavori di giunta o se invece per correttezza si auto sospese dall’incarico restituendo le deleghe al sindaco dell’epoca?
BIASI ANTONIO: …io non posso, non posso ricordare, ricordo una cosa certa, che questo faceva parte dello stile di Paolo Romeo, questo stile di correttezza, e ora non so se è stata l’elezione dell’87 o nel ’90, io ricordo il filo delle candidature, ma non c’è dubbio che in quel periodo pre-elettorale o di campagna elettorale, non c’è dubbio che il collega Romeo non veniva assolutamente in giunta, perché faceva parte del suo stile, e lui l’aveva sempre questo fatto, non voleva interferire nei lavori di giunta durante la campagna elettorale, questo sono certo, posso dirlo.
Romeo non ha mai sollecitato interventi di tipo clientelare
AVVOCATO: E a proposito di questo periodo, da lei poc’anzi accennato, ricorda se vi è stato qualche episodio nel quale l’Avvocato Romeo ebbe a sollecitare lei o qualche suo collega in favore di qualcuno a scopo clientelare o elettorale?
BIASI ANTONIO: Ma, io non vorrei ripetermi in quello che detto prima, assolutamente escludo categoricamente che, almeno per quello che costa personalmente a me , quello che costa, non è che l’Avvocato Romeo abbia mai fatto pressioni, o fatto richieste per quanto riguarda la mia attività per segnalare o sollecitare pratiche illegali o di natura clientelare. C’era l’impegno di Romeo sui problemi che riguardavano spesso, io anche quando ero Assessore, problemi che riguardavano la collettività il problema di fare qualcosa in una zona, ecco, problemi di carattere complessivo, ma sempre, così escludo categoricamente che dal punto di vista clientelare o dal punto di vista… che l’Avvocato Romeo abbia mai chiesto o fatto pressione, non solo su di me, ma per quello che mi risulta in giunta assolutamente.
CRISPO LETTERIO. Udienza del 09/07/1998
CRISPO LETTERIO: Cioè l’avvocato Romeo, chiaramente, era assessore, diciamo, di un partito, era socialdemocratico, è un partito, diciamo, rispetto al mio partito era più piccolo, un partito piccolo, quindi chiaramente in quei partiti chi fa l’assessore ha anche un ruolo, diciamo, politico rilevante in quanto spesso nei partiti piccoli la figura dell’uomo politico, di chi fa politica si coniugava con quella dell’amministratore, al contrario dei partiti, voglio dire, come la Democrazia Cristiana, in cui c’era un ruolo completamente diverso tra chi faceva l’amministratore vero e proprio e chi dirigeva la politica nei partiti. L’avvocato Romeo, chiaramente, essendo e facendo parte di un partito socialdemocratico che era più piccolo, rivestiva queste caratteristiche, diciamo, questo ruolo più importante, politico rispetto agli altri assessori che svolgevano un ruolo più, diciamo, amministrativo.
AZZARÀ FRANCESCO - Udienza del 09/071998
L’operato amministrativo dell’Avv. Romeo dal 1983 al 1987
AZZARA’ FRANCESCO: Ma voglio dire l’Avvocato Romeo ha gestito come assessore, si è occupato meglio ancora come assessore di due settori che avevano poco o nulla a che fare con la gestione perché sia l’assessorato all’urbanistica sia l’assessorato al bilancio sono assessorati di indirizzo politico, quindi l’avvocato Romeo si interessava pochissimo di questioni di gestione di problemi particolari perché questi due settori erano settori nei quali si evidenziava piuttosto l’indirizzo e l’impegno politico dell’assessore ma non mi pare che abbia avuto delle contestazioni…
Si, mi ricordo che espresse allora un grosso impegno a livello sempre politico nelle commissioni, nelle cose per la risoluzione, allora era intervenuta mi pare la legge 47, la legge sulla sanatoria e l’avvocato Romeo mi pare che qualche volta venne anche in commissione, nella commissione assetto del territorio la prima commissione territoriale della quale io facevo parte per sollecitare appunto gli organismi in questo caso la commissione a prendere contezza di questo problema e a fare i piani di recupero cioè a cominciare a discutere i piani di recupero che rappresentavano, voglio dire, il presupposto per poi andare alla variante del piano regolatore o al nuovo strumento urbanistico per sistemare la questione della legge 47 cioè sollecitava questi… la risoluzione di questi grossi problemi che ripeto erano problemi di indirizzo politico.
Allora praticamente si era tentata un'operazione tra virgolette politiche di realizzare una giunta di sinistra cercando di rompere l’asse che noi ritenevamo si fosse realizzato tra Democrazia Cristiana e partito socialista cercavamo di fare una amministrazione che fosse più spostata a sinistra e che nello stesso tempo fosse in grado questo equilibrio, questo osmosi che si era creata tra questi due grossi partiti Democrazia Cristiane e partito socialista tant’è che Musolino in quel periodo aveva una posizione molto critica addirittura mi pare che si fosse pure dichiarato indipendente rispetto al gruppo del partito socialista.
Ricordo perfettamente che vennero la società quella per la funivia Reggio – Gambarie non mi ricordo cosa era Gallico – Gambarie una cosa del genere, non mi ricordo quale fosse la società. Bonifica era la società per la gestione mi pare del decreto Reggio sono state revocate tutte e due a furor di consiglio comunale, ricordo che allora tutto il consiglio comunale chiese che si revocassero, si ritirassero queste convezioni… e poi per quanto riguarda la funivia non si fece più nulla perché la cosa non andò avanti noi abbiamo fatto revocare soltanto quella convenzione e basta si aprì un dibattito invece per quanto riguarda la gestione del decreto Reggio dei seicento cinquanta miliardi della legge per Reggio.
AVVOCATO TOMMASINI: Lei ricorda quale fu la posizione dell’avvocato Romeo in ordine a tale scelte?
AZZARA’ FRANCESCO: Si guardi su decreto Reggio devo dire che ci furono diverse posizioni più o meno articolate eccetera, eccetera perché era un finanziamento rispetto al quale noi non eravamo preparati, un finanziamento di seicento cinquanta miliardi che io ricordi la città di Reggio Calabria non li aveva mai avuti. Mi ricordo che c’era una posizione che intendeva privilegiare le società romane, società di servizi romane che era voglio dire una posizione abbastanza contestata e rifiutata da noi, no? Ma che non affiora nemmeno in consiglio comunale si diceva cose di gestione la società di servizi sono preparate, sono fatte, sono attrezzate eccetera, eccetera. Poi c’erano delle posizioni in consiglio comunale mi pare che l’avvocato Romeo, l’ingegnere Canale cioè il gruppo Socialdemocratico fosse diciamo favorevole ad una posizione che privilegiasse un meccanismo di più consorzi, cioè in tanto il meccanismo che privilegiasse nelle stesso tempo le professionalità e le imprenditorie locali, perché questo sostenevano loro, ma, voglio dire, sostenevo pure io poi quando abbiamo fatto la convenzione per Reggio ’90, perché intanto il meccanismo del consorzio consentiva a tutte le imprese di poter accedere ai lavori perché, voglio dire, l’iscrizione come importo di lavori saliva e quindi le imprese, consorziandosi, potevano accedere ai lavori anche di importo superiore all’importo al quale la singola impresa, invece, era iscritta e poi perché un meccanismo – questa era, mi ricordo, il tema della discussione, del dibattito di più consorzi, secondo… ecco, una posizione, per esempio, che mi ricordo espresse l’ingegnere Canale la espresse anche l’avvocato Romeo, lo stesso gruppo è che erano più consorzi, anche se locali, e creavano una situazione concorrenziale per cui le società sane, diciamo, mettevano in difficoltà ed emarginavano le società che erano meno sane. Questa era una posizione politica che loro portavano avanti, esprimevano, poi c’era questa questione del consorzio Reggio ’90, consorzio nel quale, cioè, poi, alla fine venne fuori questa posizione di Reggio ’90 che allora noi riteniamo fosse il fiore all’occhiello per la gestione del decreto Reggio, ma, voglio dire, poi nel corso degli anni ci siamo dovuti creare nel senso che non tutte le cose andarono come sostenevamo.
Niente, la posizione dell’avvocato Romeo era questa, di privilegiare la imprenditoria e la professionalità locale, però ovviamente ad un certo livello, cioè lui sosteneva che un meccanismo di più consorzi per la gestione dei finanziamenti del decreto Reggio fosse una situazione ottimale, cioè creasse una situazione concorrenziale - mi pare questo, poi voglio dire che uno prende i verbali, acquisisce i verbali del dibattito, della discussione in Consiglio comunale, queste cose ci sono scritte – creasse una situazione di concorrenza e quindi potesse, diciamo, venire fuori il meglio dell'imprenditoria e della professionalità locale.
AZZARA’ FRANCESCO: L’assessorato era l’assessorato al bilancio e alle finanze, però da quello che mi dicevano i funzionari, i dirigenti, eccetera, eccetera, era un assessore molto impegnato, che lavorava moltissimo, andava la mattina e si intratteneva in ufficio fino al pomeriggio e alla sera inoltrata, rispettava… Voglio dire, aveva lasciato un buon ricordo all’interno dell’assessorato; aveva responsabilizzato o almeno aveva tentato di responsabilizzare i funzionari e i dirigenti. Voglio dire, quando sono andato io, devo dire che sia i funzionari che il dirigente parlavano bene di lui, insomma, di come… di un politico impegnato, attento, capace, poi, voglio dire, io non…
No, no, era… io ho sempre avuto l’idea, per quanto riguarda l’avvocato Romeo, che avesse la passione per la politica. Questa era la sensazione che io avevo ed ho dell’avvocato Romeo, che fosse uno con la passione per la politica. Era molto non solo presente, ma molto attento, molto attento e molto impegnato: interveniva sempre in Consiglio comunale, si faceva ascoltare perché i suoi interventi erano abbastanza interessanti, voglio dire, e questa sensazione io, se devo dire quello che penso dell’avvocato Romeo, è che aveva questa grande passione per la politica.
Come… ha avuto due deleghe: la delega all’urbanistica e la delega al bilancio. Queste sono deleghe di indirizzo politico, non sono deleghe di gestione. Sia l’assessore all’urbanistica che l’assessore al bilancio non porta pratiche in Giunta, porta pochissime pratiche in Giunta perché non sono settori di gestione. Non è come l’assessore ai lavori pubblici, che viene con cento delibere in Giunta o l’assessore – che so? – di un altro settore. L’assessore all’urbanistica non… fa, diciamo, fa valutazioni di tipo e di indirizzo politico, lo stesso l’assessore al bilancio nel momento in cui deve organizzare il bilancio del Comune, ma non porta pratiche, solitamente non porta pratiche.
BATTAGLIA PIERO. Udienza dell’11/12/1997
Il ruolo esercitato da Paolo Romeo visto da Battaglia
AVVOCATO ZOCCALI: Onorevole per quanto è di sua conoscenza può dirci quale ruolo ha esercitato l’Avvocato Paolo Romeo nel sistema politico regionale e comunale? – BATTAGLIA PIETRO: Io, Paolo Romeo l’ho conosciuto quando era Consigliere Comunale e apparteneva al Partito del Movimento Sociale Italiano. Poi io nel ’70… nell’80 ero un giovane, giovanissimo allora mi permetto di dire, vivace, intraprendente e che faceva il suo dovere di Consigliere Comunale. Poi io nell’80 ho lasciato il Comune, e le nostre strade si sono divise perché io sono andato alla Regione Calabria; poi Paolo Romeo per motivi di natura ideale, di altri motivi che spiegherà meglio lui di me, ognuno ha il suo travaglio di natura personale sul piano politico, e ha aderito al partito della Socialdemocrazia, partito della Socialdemocrazia che nell’epoca in cui, credo, credo, l’avvocato Paolo Romeo lo ha visto aderire, era dominato da una figura che era radicata ben forte nella provincia di Reggio Calabria, perché era il dottore Benedetto Mallamaci, quindi, poi ci siamo incontrati con Paolo Romeo nella seconda mia esperienza di Sindaco nel 1989/1990, ed è stato in Giunta con me, Assessore alle Finanze, per la verità ha sempre svolto con grande diligenza e competenza il suo ruolo, io sono stato sei mesi, in questi mesi non c’è stato mai uno screzio fra il Sindaco e l’Assessore, credo che la Giunta da me presieduta sia stata una Giunta caratterizzata da un clima di grande operosità e fraternità, e mi permetto di dire che quella Giunta, onorevole Presidente, ha ottenuto dal Consiglio Comunale di Reggio Calabria, per fatti delicatissimi e di avvenire della città, il consenso unanime del Consiglio Comunale, UNANIME, cioè l’opposizione votava le proposte che noi facevamo e che avevamo l’umiltà di concordare con l’opposizione.
La riunione di Ravagnese del PSDI e la revoca della convenzione Bonifica
AVVOCATO ZOCCALI: Lei ricorda se ancor prima della sua elezione, luglio del 1989 partecipò assieme agli esponenti di tutti gli altri partiti ad una riunione indetta dal Partito Socialista Democratico Italiano a Ravagnese presieduta dall’Avvocato Paolo Romeo, nel corso della quale si registrarono convergenti posizioni tutte contrarie alla convenzione che era stata stipulata dal Sindaco Aliquò con la Società Bonifica avente ad oggetto la gestione del decreto Reggio?
BATTAGLIA PIETRO: Si. Lo ricordo perfettamente. Sono stato presente a quella riunione, c’erano esponenti di tutti i partiti compresa l’alternativa per Reggio e quella riunione diciamo, che fu il piedistallo per quello che qualche giorno dopo si è verificato in Consiglio Comunale. Abbiamo presentato un ordine del giorno che io ho firmato, che ha firmato Gaetano Cingari, che hanno firmato i capigruppo dei vari partiti e abbiamo in vista perentoriamente il Sindaco Aliquò che era Sindaco pro – tempore perché ancora bisognava eleggere una nuova Giunta, abbiamo invitato il Sindaco a revocare il contratto che era stato.. la convenzione che era stata stipulata con la Società Politica perché tra l’altro stipulata in un momento in cui il Sindaco era in prorogatio. C’era un Consiglio Comunale eletto che già aveva ottenuto le prime riunioni e per la verità non eravamo assolutamente d’accordo e fu revocata la convenzione con bonifica.
Romeo non ha mai sollecitato favori per alcuno
AVVOCATO ZOCCALI: Nel periodo in cui lei ha ricoperto incarichi di governo, sia a livello regolare che a livello comunale, ha mai ricevuto sollecitazioni da parte dell’Avvocato Romeo a sostegno dei casi particolari, in favore di taluno?
BATTAGLIA PIETRO: Assolutamente no.
La correttezza dell’amministratore Romeo
AVVOCATO ZOCCALI: Lei ricorda se Romeo, assessore della giunta da lei presieduta, è stato mai relatore di delibere oltre quelle relative alle proposte di bilancio e se mai egli ha sostenuto proposte a difesa di interessi di taluno?
BATTAGLIA PIETRO: Ma io, mi pare di averlo detto prima quando ho parlato della giunta che si è formata nell’agosto del 1989, che Paolo Romeo, l’Avvocato Paolo Romeo, è stato assessore alle finanze, ha svolto attività prettamente nei limiti della delega che io avevo assegnato all’Avvocato Paolo Romeo, i rapporti sono stati di feconda collaborazione, non mi risulta che abbia mai travalicato questi limiti né nei rapporti nella giunta, né nei rapporti col Consiglio Comunale.