1982
L'ADESIONE AL PSDI
Elenco Racconti
L’interesse degli altri partiti verso il gruppo
L’attivismo del gruppo desta l’interesse degli altri partiti ricevendo sollecitazioni dai vari partiti politici per confluire nelle loro file: dalla Democrazia Cristiana con separati incontri con i leader locali di due correnti di partito On.le Ligato Ludovico ed On.le Quattrone Francesco, dal Partito Repubblicano e dal Partito Social Democratico Italiano.
Il progetto politico del PSDI partito degli assessori.
Il Gruppo resiste per lungo tempo alle sollecitazioni dei diversi partiti mantenendo posizioni autonome fino a quando un tardo pomeriggio Paolo Romeo viene raggiunto a casa dal segretario provinciale del PSDI e dal consigliere regionale Benedetto Mallamaci per esporre il loro progetto politico locale. Avevano deciso di aprire il partito a personaggi politici provenienti da altre realtà politiche per promuovere un costruttivo confronto sui temi dello sviluppo e del ruolo della città e della sua provincia. Rilevano che una tale operazione era possibile praticarla soltanto in un partito che aveva un solo ed indiscusso leader locale come per il PSDI e non anche negli altri partiti dove tesserarsi significava aderire a questa o a quella corrente. In effetti avevano aderito a quel partito i due fratelli e consiglieri comunale e provinciale Francesco e Demetrio Libri, il democristiano Cosimo Cardea e il repubblicano Ivan Morace. ll gruppo del PSDI al comune contava tre consiglieri: Giglio Antonio, D’Amico Orlando e Richichi Giuseppe.
Il progetto prevedeva una integrazione di diverse esperienze e punti di vista per la costruzione di un programma comune da sostenere ai vari livelli istituzionali nel confronto con gli altri partiti.
Sembrava un buon banco di prova per verificare quanto l’esperienza di opposizione tesa principalmente a criticare l’operato degli altri potesse valere per programmare ed assumere responsabilità di buon governo.
Prevale in questa scelta la passione per la politica intesa come impegno al servizio della comunità. Il gruppo rinunciò all'ipotesi di rifluire nel privato, ad una comoda e tranquilla vita da borghese e pantofolaio.
Avremmo anche dimostrato ai nostri amici di un tempo la nostra capacità di stare sulla scena politica con il consenso e l’apprezzamento degli altri ma soprattutto con il consenso dei cittadini. Il gruppo “ex missini” verrà accolto con entusiasmo da tutti i dirigenti e, a cagione delle cariche istituzionali che diversi membri del gruppo ricoprivano, partecipiamo da subito ai lavori degli organismi provinciali di quel partito.